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Statti: «Aziende in crisi, è urgente la revisione della Politica agricola comune» – VIDEO

Il presidente di Confagricoltura Calabria a Bruxelles: «Purtroppo i nostri timori si sono rivelati fondati, bisogna apportare dei correttivi»

Pubblicato il: 26/02/2024 – 15:24
Statti: «Aziende in crisi, è urgente la revisione della Politica agricola comune» – VIDEO

BRUXELLES Nell’Unione Europea l’operatività della nuova Pac, la politica agricola comune, ha causato non pochi problemi, il nuovo sistema di sostegni, incentivi e premi è infatti caratterizzato da una ispirazione fortemente ambientalista. Qualcuno ha osservato, con efficacia comunicativa, che la nuova Pac trasformerebbe gli agricoltori nei giardinieri d’Europa ed ecco perché, nelle ultime settimane, si sono scatenate in tutta Europa proteste e manifestazioni. Il tema generale, sul quale si innestano ovviamente le singole specificità nazionali, riguarda dunque l’esigenza di apportare correttivi, di introdurre elementi che possano rendere la politica agricola comune più rispondente alle necessità dei sistemi agricoli. Oggi a Bruxelles, nel cuore delle istituzioni comunitaria, Confagricoltura ha scelto di tenere la propria assemblea con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni nazionali ed europee, tra cui il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. La scelta compiuta da Confagricoltura è quella di un dialogo costruttivo con le analisi e le ragioni delle imprese agricole condensate in un vero e proprio dossier che raccoglie e illustra le istanze della Confederazione, dalla revisione della Pac, alle regole per la transizione, alla semplificazione delle strettoie burocratiche, alla tutela della produttività.

All’assemblea partecipa un’ampia rappresentanza di imprenditori di ogni regione d’Italia, per la nostra regione il Presidente di Confagricoltura Calabria Alberto Statti: «Siamo qui a Bruxelles – ha sottolineato Statti –  per spiegare  le ragioni del nostro dissenso. Un dissenso che, è bene ricordarlo, è maturato subito e cioè da quando era appena iniziata la stesura della nuova riforma, è bastato poco per rendersi conto di come fosse una riforma che assolutamente non rispondeva alle esigenze reali degli agricoltori nel 2023.  Siamo – ha proseguito Statti – a febbraio 2024 e purtroppo dobbiamo constatare che quanto avevamo detto si è puntualmente verificato.  Le difficoltà che le aziende agricole stanno affrontando sono enormi e quindi oggi siamo a Bruxelles per incontrare i vertici delle istituzioni europee e spiegare loro le ragioni dell’agricoltura italiana. Il documento, corposo e circostanziato, che consegniamo oggi contiene un’analisi rigorosa, spunti di riflessione, ipotesi di correttivi, abbiamo scelto la via del confronto, non vogliamo protestare ma formulare proposte che siano utili a modificare la riforma ed essere di aiuto alle imprese». Per Statti l’intervento di modifica è da fare immediatamente: «Le aziende sono in crisi, vengono fuori da anni difficili, la pandemia, la guerra russo-ucraina, il nuovo conflitto in Medioriente, le difficoltà nella navigazione e tutta una serie di di circostanze che si sono susseguite e che hanno penalizzato il nostro settore.  Oggi ai prodotti agricoli vengono riconosciuti prezzi insostenibili, a fronte di ciò i costi di produzione che sono saliti in maniera abnorme. Il combinato disposto di questi due elementi rischia di essere tragico per la tenuta stessa delle imprese e, in definitiva, per il sistema agricolo nel suo complesso. Vale per l’Italia e vale soprattutto per una regione come la Calabria dove l’agricoltura è uno degli asset principali».

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