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Un anno dal naufragio

Strage di Cutro, la veglia in ricordo delle 94 vittime. «Ingiustificabile assenza del Governo» – VIDEO

Alle 4.30, la madre di due minori che hanno perso la vita, ha gettato in mare una corona di fiori. Lo sfogo di una parente delle vittime

Pubblicato il: 26/02/2024 – 6:48
Strage di Cutro, la veglia in ricordo delle 94 vittime. «Ingiustificabile assenza del Governo» – VIDEO

CUTRO Una veglia all’alba, nell’ora in cui è avvenuto il naufragio, per ricordare le 94 vittime della strage di Steccato di Cutro. Oltre trecento persone, tra cui i parenti delle vittime e alcuni dei superstiti, hanno partecipato alla commemorazione. Presente anche Khaled Ahmad Zekriya, Ambasciatore della Repubblica Islamica e dell’Afghanistan a Roma. Alle 4.30, l’orario della strage, la madre di due minori che hanno perso la vita, ha gettato in mare una corona di fiori. Alcuni familiari hanno srotolato una striscione con le fotografie a colori delle vittime. Sulla spiaggia sono stati sistemati i peluche che l’anno scorso furono lasciati dai cittadini al Palamilone, il palazzetto dello sport che ospitò le salme. Dopo un momento di preghiera islamica, sono state accese 94 candele, tante quante le vittime della strage di migranti. Presenti anche 36 studenti dell’Istituto dei Nobili di Catanzaro, che si sono organizzati da soli, con una insegnante, Caterina Mazzuca, noleggiando un pullman.

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Un momento della veglia

La commozione

Straziante, il pianto di una donna afghana che nel naufragio ha perso la sorella e due nipoti. «Ho rivissuto le stesse emozioni di quel giorno, quando la barca è affondata ed è stato molto difficile», ha raccontato Samir, 18enne afghano che si è salvato aggrappandosi ad un pezzo di legno. «I soccorsi sono arrivati tardi – ricorda – avevamo visto una luce e e pensavamo fossero i soccorsi invece era un peschereccio m quando siamo giunti sulla spiaggia non c’era nessuno». Lo zio di un ragazzo morto nel naufragio, ha recitato alcuni versetti del Corano mentre alcuni superstiti e familiari delle vittime hanno pregato in direzione della Mecca. Al termine, due superstiti, insieme ai due pescatori che per primi intervennero sul luogo della strage, hanno gettato una corona di fiori: si sono stretti in un abbraccio al ricordo di quella drammatica notte.
«Ho dei ricordi brutti, ancora non riesco a dimenticare. Ho visto, cadaveri bambini. Tutto ricordo, una tragedia vera che poteva essere evitata. Se loro sono sbarcati alle quattro e sono stati due ore in mare da soli qualcuno potevamo salvarlo». A raccontarlo è Vincenzo Luciano, uno dei pescatori intervenuto per primo dopo il naufragio del caicco Summer Love.
«E’ ingiustificabile il fatto che nessuno del governo sia venuto qui a Crotone alla tre giorni di eventi organizzati per ricordare la strage di Cutro». È lo sfogo della sorella di una vittima afghana della tragedia, Zahra Barati. «Sono molto dispiaciuta che nessun rappresentante delle istituzioni e del governo sia venuto», ha sottolineato. Lahlouma, afghana anche lei, ha aggiunto: «Il primo ministro ci aveva promesso che avrebbe fatto venire i familiari delle vittime e dei sopravvissuti in Italia o Europa e la promessa non è stata mantenuta, chiediamo che venga mantenuta», ha aggiunto parlando ad una conferenza stampa dei superstiti e dei parenti delle vittime a Crotone.

Il commento

«Oggi è un giorno molto triste per gli afghani e per tutta la comunità afghana. Questa strage è la dimostrazione che il governo liberticida e misogino che c’è al momento in Afghanistan costringe gli afghani a scappare dalla loro terra per la ricerca di libertà». E’ quanto sostiene Khaled Ahmad Zekriya, Ambasciatore della Repubblica Islamica e dell’Afghanistan a Roma. Che ha ringraziato «le istituzioni per la vicinanza al popolo afghano». Secondo l’ambasciatore le famiglie delle vittime devono essere «assistite per il ricongiungimento dei familiari, perché bisogna riunire le famiglie. L’ambasciata è disponibile a dare una mano». La chiosa sulla veglia: «E’ stato un segno di solidarietà che ha permesso di fare tornare i familiari e i superstiti. Mi auguro che sia l’ultima volta che siamo costretti a venire qui».
(redazione@corrierecal.it)

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