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Boschi e foreste protetti dall’intelligenza artificiale con una app made in Calabria

La sentinella digitale inventata dalla startup “Sly”, nata a Santa Caterina allo Jonio dall’idea di una coppia di canadesi e di un calabrese

Pubblicato il: 27/02/2024 – 7:55
Boschi e foreste protetti dall’intelligenza artificiale con una app made in Calabria

COSENZA Un patrimonio naturale andato letteralmente in fumo. Con danni all’ecosistema e alla fisionomia del territorio con ripercussioni immediate anche sul turismo soprattutto delle zone interne. Gli incendi che devastano le aree boschive italiane interessano soprattutto la Calabria che risulta seconda nel Paese per superficie divorata dalle fiamme. E’ l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), nel suo ultimissimo report sugli ecosistemi forestali, a far emergere come dal 1 gennaio al 23 agosto 2023 l’estensione delle aree percorse da grandi incendi sia aumentata. Quasi 64mila ettari di cui oltre diecimila di ecosistemi forestali.
Il 10% degli incendi boschivi è provocato dal clima incontrollato, dall’azione sconsiderata e criminale dei piromani e da non corretto funzionamento delle linee elettriche. Sul contrasto all’emergenza incendi, la Calabria è in prima linea. Nella scorsa stagione sono stati 30 i droni in volo a monitorare boschi e aree interne, a caccia di piromani. La Regione si è dotata di una centrale operativa “governata” da personale specializzato che guida i droni e interviene quando vengono registrati e segnalati comportamenti sospetti. La tecnologia è diventata fondamentale alleata ed offre spesso soluzioni efficaci.

L’idea di due calabro-canadesi

La volontà di partecipare attivamente alle azioni di contrasto al sorgere di roghi e incendi, ha spinto una coppia di coniugi canadesi Kseniya e Max Lenarciak, insieme a Davide De Marchi, a fondare la startup Sly, con base a Santa Caterina dello Ionio in provincia di Catanzaro. La loro idea – ripresa dal quotidiano il Messaggero – è di «usare i sensori posizionati all’interno di un bosco di un’area a rischio, per individuare in tempo reale un incendio e permettere agli enti preposti di conoscere rapidamente la posizione nella quale intervenire». Una sorta di sentinella digitale in grado di lanciare un allarme su un potenziale pericolo incendio. «Ogni sensore di intelligenza artificiale di Sly ha una capacità di monitoraggio di 10 ettari ed è collegato a un portale centrale che permette il controllo costante e capillare del territorio, consentendo allo stesso tempo alle centrali operative dei vigili del fuoco connesse alla piattaforma di intervenire velocemente». L’efficacia del sistema, già testato, consente nell’85% dei casi di stabilire quali roghi abbiano maggiore possibilità di propagarsi e dunque quali incendi siano potenzialmente dannosi per l’ambiente e l’uom. La sofisticata tecnologia consente, inoltre, di tenere sotto controllo anche aree difficilmente raggiungibili. Tutto reso possibile grazie all’impiego di tecnologia satellitare. La startup “Sly” è tra le undici selezionate nella terza edizione di Zero, l’acceleratore dedicato allo sviluppo delle aziende che declinano a propria mission a sostegno della riduzione dell’impatto ambientale. Fondamentale l’intervento della Regione Calabria attraverso un significativo sostegno istituzionale, continuando a investire in innovazione e supporto per lo sviluppo di nuove aziende e per la crescita del territorio. Il Fondo Venture Capital Calabria ha investito  440mila euro per supportare “Sly”. (f.b.)

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