DIAMANTE Il poliziotto Angelo De Fiore era «sensibile e coraggioso, il contrario dell’indifferenza. Era mosso dal prendersi cura, I care, che è il contrario del me ne frego fascista. Il suo è un esempio e il murale scoperto oggi a Diamante trasmette memoria». Questo il passaggio più toccante del messaggio che la senatrice a vita Liliana Segre (Diamante è stato il primo comune italiano a conferirle la cittadinanza onoraria) ha inviato in occasione della cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria alla polizia di stato, alla presenza del numero uno nazionale Vittorio Pisani. «Questa nomina – ha scherzato il sindaco di Diamante, Ernesto Magorno – è una delle poche cose giuste fatte da questo governo», poi si è commosso leggendo la formula con cui si è chiusa la cerimonia all’Iss della cittadina dell’alto Tirreno cosentino. In prima fila, seduti dopo l’inaugurazione del murale sul lungomare, opera dell’ispettore della stradale di Cosenza Luigi Perenz e dell’artista Angela Panetta, i presidenti della Regione e della Provincia Occhiuto e Succurro, la prefetta Ciaramella e il questore Cannizzaro, la sottosegretaria Wanda Ferro, Lucia De Fiore e mons. Stefano Rega, vescovo di San Marco Argentano-Scalea che poco prima aveva benedetto l’opera d’arte di 6 metri per 8 intitolata “Omaggio alla libertà” in ricordo del Giusto tra le Nazioni nato a Rota Greca che, da poliziotto dell’ufficio stranieri della questura di Roma durante l’occupazione nazista, salvò decine e decine di ebrei.
«Angelo De Fiore è ancora oggi un collega che rappresenta un esempio per tutti noi» ha detto il capo della polizia, ricordando le vacanze passate con la famiglia per trent’anni proprio tra Belvedere e Diamante, «in una costa legata al mondo ebraico anche per la raccolta del cedro utilizzato dai rabbini di tutto il mondo per celebrare la festa delle capanne». Pisani ha anche ringraziato l’amministrazione comunale per aver donato lo stabile di Cirella che diventerà «presidio di legalità», uno dei due nuovi uffici previsti in Calabria. «De Fiore era un Perlasca di Calabria» ha detto Ferro, riportando l’episodio raccontato da Enza De Fiore per descrivere la riservatezza del padre: una negoziante ebrea di largo Chigi le regalò dei guanti in segno di riconoscenza per l’aiuto ricevuto dal poliziotto nel terribile biennio 1943/44.
«E’ una delle ultime manifestazioni a cui partecipo da sindaco – ha detto Magorno parlando agli studenti –. Al sud è difficile governare rispettando le regole, ma la storia di De Fiore dimostra che se le regole sono sbagliate possono non essere rispettate. Il murale scoperto stamattina è anche un monito a tutte le Shoah ancora sparse per il mondo», ha concluso.
Durante la cerimonia è stato letto, dopo quello della senatrice Segre, anche quello di Alon Bar, ambasciatore di Israele in Italia che ha invitato a tenere alta l’attenzione sul «focolaio sempre attuale dell’antisemitismo, in questo periodo nemmeno nascosto dietro l’antisionismo». Tra i due momenti della giornata, la delegazione politica e istituzionale con i massimi vertici delle forze dell’ordine ha anche fatto una tappa davanti al grande murale che rappresenta il commissario Mascherpa, opera dell’artista cosentino Luca Scornaienchi che ha ambientato il fumetto proprio a Diamante, città dei murales. (euf)
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