VIBO VALENTIA La sala consiliare di Palazzo ex Enel piena, quasi tutti i big della politica vibonese ad attendere l’esito, arrivato verso le 23, delle elezioni per il consiglio provinciale di Vibo Valentia. Il tutto a sottolineare l’importanza politica, più che “amministrativa” data la crisi dell’ente, della tornata elettorale di ieri. Seppur elezioni di secondo livello, le provinciali hanno rappresentato un test importante per le forze politiche. L’esito, però, non ha prodotto particolari scostamenti negli equilibri politici vibonesi. Un risultato che in parte soddisfa quasi tutti, considerato anche il periodo “movimentato” tra sperimentazioni e volubili alleanze. La sensazione degli addetti ai lavori è che, chiusa la parentesi provinciali, sia tempo di “accelerare” sul discorso comunali, anche perché il fronte progressista con Romeo, al momento unico candidato, procede spedito con tanto di visita della segretaria nazionale Elly Schlein. Lo stesso Enzo Romeo, intervistato a Telesuonano, il talk in onda su L’Altro Corriere TV, aveva ammesso che la sua candidatura «ha sicuramente accelerato i tempi della politica».
Risultati che, come anticipato, non smuovono granché, avendo rispettato le previsioni generali. Da una parte il centrodestra e centrosinistra, rispettivamente con tre e due candidati risultati eletti. Entrambi ne perdono uno rispetto alle scorse elezioni, confluiti nella quarta lista assente l’ultima volta. Forza Italia e Fratelli d’Italia confermano il proprio potere, anche a discapito di una Lega più distante, mentre il centrosinistra regge l’urto di esponenti “confluiti” nel centro e consolida il risultato superando i 20 mila voti ponderati. Un risultato che soddisfa il segretario provinciale Giovanni Di Bartolo, che nel ringraziare i neoeletti e la consigliere uscente afferma: «Il risultato premia la compattezza del Partito Democratico e della squadra. Abbiamo cercato di dare spazio a tutte le sensibilità politiche e territoriali all’interno della lista e credo che questa sia stata una scelta vincente». Segnale forte anche da parte del Centro, che tra le due liste ottiene la metà dei seggi disponibili. Tre eletti per il gruppo di Vibo al centro unica e legata nella concretezza promosso da Vito Pitaro, che conferma la sua posizione di potere nei meandri della politica vibonese. Buon risultato, l’unico sopra le aspettative, anche per Azione e i progressisti, che correndo da soli riescono ad ottenere gli stessi eletti del centrosinistra e solo uno in meno dei principali “rivali”.
Chiusa, dunque, la parentesi delle provinciali, occhi puntati sulle prossime comunali di giugno. A tre mesi dalle elezioni, Enzo Romeo, sostenuto dal campo largo del centrosinistra, risulta l’unico candidato. Il buon risultato di Lo Schiavo potrebbe garantire al consigliere regionale un maggior peso all’interno della coalizione. Il centro si conferma “mina vagante” della politica vibonese, soprattutto in vista delle comunali del capoluogo. Al momento, però, continua lo stallo in attesa dell’individuazione di una figura adatta a guidare la coalizione. Scongiurata, per adesso, la candidatura dell’ex consigliere regionale Vito Pitaro. Più movimentata la situazione nel centrodestra, dove la sindaca uscente Maria Limardo, di rientro dal congresso nazionale di Forza Italia con altre aspettative, sarebbe stata nuovamente “bloccata” dalle forze locali e dalla contrarietà, soprattutto, di Tonino Daffinà. Un forte passo indietro sulla ricandidatura della Limardo, a favore invece di quella di Roberto Cosentino, dirigente della Regione, che a sua volta avrebbe scavalcato nelle gerarchie i nomi di Giulio Nardo e dell’assessore regionale Rosario Varì. (Ma.Ru.)
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