Alcol, droga e farmaci. I consumi e le dipendenze dei giovani calabresi

COSENZA Gli stili di vita incidono significativamente sulla salute pubblica e la loro complessità impone l’attivazione di risorse e collaborazioni continue. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la salute è uno stato di benessere fisico, mentale e sociale caratterizzato in prevalenza da: Alimentazione sana ed equilibrata –
Attività fisica – Benessere psicologico -Prevenzione dei rischi per la salute. Trascurare queste regole di base in combinazione con abitudini come il fumo, il consumo regolare di alcolici o l’abuso di droghe è definito uno stile di vita non salutare. Di stili di vita, criticità e nuovi linguaggi si è discusso in un convegno organizzato dal presidente Daniele Perrelli della Associazione Progresso Bruzio ETS e da Unical Dipartimento Culture Educazione e Società con Angela Costabile Prof Ordinario di Psicologia dello sviluppo e Francesco Craig Associato Psicologia Clinica UNICAL con approfondimento sul benessere psicologico e la esperienza del Counseling universitario nonché sulla epigenetica comportamentale che aiuta a meglio comprendere come esperienze precoci possano influenzare la nostra salute e benessere. Hanno partecipato Maria Francesca Amendola, referente SIA Calabria della società italiana alcologia e Presidente della rinata Associazione Regionale Club Alcologici Territoriali e Roberto Calabria, direttore del SerD dell’Asp Cosenza. Rilevanti, inoltre, i contributi dei relatori invitati. Matteo Lancini Psicologo Presidente Fondazione Minotauro Milano, su internet e l’essere adolescenti nell’epoca della fragilità adulta; Emanuele Scafato Direttore Osservatorio Nazionale Alcol, Centro Nazionale Dipendenze e Doping ISS su presidiare la salute pubblica, l’alcol come paradigma della prevenzione che manca e dei gap nelle politiche di salute pubblica; Cristina Segura Garcia Associato di Psichiatria Università Magna Grecia CZ su ruolo della alimentazione in uno stile di vita sano.

L’aumento del consumo di alcol delle adolescenti

«In Calabria il problema della dipendenza da alcol è reale, i giovani bevono molto: lo vediamo per le strade la sera, troviamo centinaia di bottiglie la mattina dopo». Ma ciò che più preoccupa, dice la dottoressa Amendola al Corriere della Calabria «è il bere femminile» e quindi «i dati riferiti al consumo di alcol delle donne si stanno avvicinando a quelli degli uomini». E non si tratta di solo di adulti. «Molti sono adolescenti, ragazzine che rischiano il coma etilico, le donne hanno una capacità di metabolizzazione dell’alcol differente rispetto all’uomo». Tuttavia – chiosa Amendola – «La fragilità non è solo dei giovani, ma anche degli adulti».

Il mondo sommerso del consumo di farmaci

All’allarme lanciato da Amendola, fanno seguito le dichiarazioni – ai nostri microfoni – del dottore Roberto Calabria direttore del SerD dell’Asp di Cosenza. «Siamo molto preoccupati perché siamo in una situazione in cui c’è un uso spasmodico di più sostanze e anche di non sostanze. Mi riferisco, per esempio, al gioco d’azzardo». Accanto all’abituale consumo di droghe «in primis la cocaina», Calabria si sofferma su un dato particolarmente inquietante. «Abbiamo scoperto un mondo sommerso legato all’abuso di farmaci, soprattutto di tipo oppioidi». La formazione degli operatori e l’informazione diventano strumenti necessari a contrastare le dipendenze. «Siamo costantemente aggiornati per riuscire ad utilizzare un linguaggio semplice, a volte anche degli slang, per avvicinarci ai ragazzi e comunicare con loro». E con gli adulti? «L’unico modo è lavorare anche sulle famiglie e per questo noi siamo qui». (f.b.)

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