COSENZA Un’udienza lampo quella celebrata, oggi, dinanzi al Tribunale di Cosenza in composizione collegiale (presidente Branda) e riferita al processo scaturito dall’inchiesta “Acheruntia” della Dda di Catanzaro. Le indagini dirette dal pubblico ministero Pierpaolo Bruni (oggi procuratore capo a Santa Maria Capua Vetere) partirono dal ritrovamento di una bottiglia incendiaria: un atto intimidatorio ai danni di un imprenditore edile. Quell’episodio segnò uno spartiacque nell’indagine della Distrettuale catanzarese convinta della presenza di legami dei clan cosentini nel territorio di Acri. Il procedimento volge al termine, nella prossima udienza saranno escussi i testi residui delle difese e si procederà con l’eventuale ascolto degli imputati.
Elio Abbruzzese, Francesco Abbruzzese, Luigi Belsito, Bevilacqua Giuliano, Bruno Alfredo, Burlato Giuseppe, Cappello Domenico, Caruso Franco, Cello Andrea, D’Ambrosio Adolfo, Dolce Claudio, Ferraro Giampaolo, Gencarelli Angelo, Gencarelli Salvatore, Greco Massimo, la Greca Enzo, Maiorano Luigi, Martorino Gemma, Perri Giuseppe, Rosa Antonio, Trematerra Michele.
(f.b.)
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