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l’udienza

Processo Paola Galeone, le «criticità enormi» nell’attività intercettiva

Escusso il perito fonico della difesa. Nella prossima udienza è prevista la requisitoria del pm. Dichiarazioni spontanee dell’ex prefetta di Cosenza

Pubblicato il: 29/02/2024 – 15:48
di Fabio Benincasa
Processo Paola Galeone, le «criticità enormi» nell’attività intercettiva

COSENZA Dopo il confronto e l’udienza fiume durata dieci ore dinanzi al Tribunale di Cosenza in composizione collegiale, si torna in aula per il processo che vede imputata l’ex prefetta di Cosenza, Paola Galeone (difesa dagli avvocati Mario Antinucci e Andrea Di Comite). È accusata di aver indotto Cinzia Falcone, presidente dell’associazione “Animed”, alla corruzione. Secondo la tesi accusatoria, l’imputata avrebbe chiesto una sorta di “mazzetta” attraverso l’emissione di una fattura falsa da 1.200 euro per garantirsi una somma del fondo di rappresentanza della Prefettura.

La criticità sulle trascrizioni

A sottoporsi all’esame e controesame è Fabio Milana, perito fonico della difesa. Che ha preso parte nel febbraio 2020 alle operazioni irripetibili condotte dallo Sco di Roma. Il teste riferisce delle intercettazioni telefoniche sui dispositivi, due, in uso all’ex prefetta e sui riscontri di alcune criticità nell’attività intercettiva sul registro chiamate. Il teste parla di «criticità enormi» segnalando difformità tra quanto riportato nelle copie forensi e quanto contenuto nei registri.

L’intercettazione ambientale

Al centro della testimonianza del perito, vi è la trascrizione ambientale «non comprensibile» e nella quale si farebbe riferimento a 100 euro che Galeone avrebbe deciso di dare a Falcone come «regalo per la bravura» nell’emettere la fattura alla quale sarebbe poi seguita la presunta consegna di denaro da parte della presidente di Animed alla ex prefetta. Secondo l’accusa c’è un passaggio intercettato dove Galeone si rivolge a Falcone e dice «tieniti 100 euro in più». In più il teste si sofferma sulla pronuncia di una serie consecutiva di «no» che vengono attributi dalla accusa a Falcone, mentre per i periti a parlare è Galeone. Quest’ultima prende la parola per rendere una dichiarazione spontanea e ritiene di dover «ribadire in maniera tassativa l’assenza di qualsiasi consegna di denaro alla Falcone, non ho aperto il portafoglio, quell’evento non è mai avvenuto». La prossima udienza, calendarizzata a maggio, sarà dedicata alla requisitoria del pm Visconti. (f.benincasa@corrierecal.it)

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