ROMA Si possono utilizzare le intercettazioni delle chat criptate Sky Ecc. Le Sezioni Unite della Cassazione con una decisione pubblicata a tarda sera ha nella sostanza dato il semaforo verde per procedere. I quesiti, posti da alcuni indagati calabresi sono state in parte respinti. La controversa questione era stata sollevata dopo che autorità inquirenti francesi erano riuscite ad ‘entrare’ nel sistema digitale. Nell’informazione provvisoria dei supremi giudici – che è stata resa nota – si spiega che l’acquisizione «mediante ordine europeo di indagine, dei risultati intercettazioni disposte dall’Autorità giudiziaria estera su una piattaforma informatica criptata integra l’ipotesi disciplinata nell’ordinamento interno dall’articolo 270 del codice penale sull’utilizzabilità delle intercettazioni in altri procedimenti». Secondo, insomma, le Sezioni Unite, ai fini dell’emissione dell’ordine europeo di indagine per l’acquisizione delle chat, «non occorre la preventiva autorizzazione del giudice». Ed inoltre «l’autorità giurisdizionale dello Stato di emissione dell’ordine europeo di indagine deve verificare il rispetto dei diritti fondamentali, comprensivi del diritto di difesa e della garanzia di un equo processo».
La Cassazione – tramite due sentenze – aveva posto paletti per quanto riguarda l’utilizzo da parte degli inquirenti delle intercettazioni e della messaggistica di tipo Sky ECC. La sesta sezione penale aveva esaminato due casi, inerenti al narcotraffico e alla ‘ndrangheta, accogliendo il ricorso dei due imputati: Bruno Iaria, esponente della ‘ndrina di Cuorgnè e accusato di traffico di cocaina verso la Calabria, e Indrit Kolgjokaj, presunto narcotrafficante albanese coinvolto nell’inchiesta Eureka di Reggio.
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