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la colonizzazione

La ‘ndrangheta in Costa azzurra, il «paradiso normativo» della perla della Francia

Ventimiglia, centro di potere strategico per numerose ‘ndrine, è una «camera di passaggio» verso Nizza, Cannes e Mentone

Pubblicato il: 01/03/2024 – 10:44
La ‘ndrangheta in Costa azzurra, il «paradiso normativo» della perla della Francia

COSENZA Da Nizza a Cannes fino a Mentone. La Costa Azzurra è un incanto tra borghi medievali, mare cristallino, lusso sfrenato, calette segrete. Inutile sottolineare come il contesto sia diventato di estremo interesse per la ‘ndrangheta. I malandrini calabresi fiutano affari e rincorrono i danari, e in quell’angolo di paradiso i gettoni d’oro riempiono le tasche di commercianti e imprenditori. Ripulire il denaro sporco, investire in business puliti convincono gli uomini di ‘ndrangheta a spostare gli affari, travalicare i confini regionali e nazionali. Succede anche in Costa Azzurra, mentre i turisti passeggiano sorridenti tra i vicoli che profumano di shopping, i picciotti – valigetta in mano – puntano i centri di potere. E’ una delle ultime relazioni della Direzione investigativa antimafia a cristallizzare la mappa dei business.

Dalla Liguria a Nizza

Ormai gli esponenti della ‘ndrangheta che inizialmente si erano impiantati in Liguria si sono spostati nella Costa Azzurra, vista come naturale continuità lungo la costa del mar Ligure, andando a stabilirsi in città come Nizza, Mentone, Cannes dove attualmente sembrerebbe presente una seconda generazione di mafiosi calabresi. «Le evidenze investigative acquisite, nell’ambito di importanti attività d’indagine degli ultimi decenni – hanno documentato in provincia di Imperia – territorio storicamente fortemente ‘colonizzato’ da proiezioni extra-regionali di cosche calabresi ivi trasferitesi spesso per motivi di giustizia – l’operatività di una articolazione di ‘ndrangheta, ovvero il ‘locale’ di Ventimiglia, centro di potere strategico per le numerose ‘ndrine attive nel territorio e con funzioni di ‘Camera di passaggio’, cioè di raccordo con le analoghe strutture attive in Costa Azzurra». Nell’analizzare il fenomeno della criminalità organizzata, la Liguria viene definita una «macro-area sottoposta al controllo delle cosche calabresi insediate».

Rotta sulla “Perla della Francia”

Dalla Locride, i narcos trasferiscono capitali da riciclare nella tranquilla “perla della Francia”. È storia investigativa antica, ma anche recente come l’inchiesta denominata “Eureka” della Dda di Reggio Calabria. Proprio questa mattina si tiene l’udienza preliminare del procedimento e davanti al gup distrettuale di Reggio sono 115 gli indagati per i quali da procura ha chiesto il rinvio a giudizio per associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione dedita al narcotraffico riciclaggio, favoreggiamento, procurata inosservanza di pena, trasferimento fraudolento di valori ed altro ancora. Tornando agli intrecci francesi, chi indaga – segna sulla mappa e con la matita rossa – un puntino sulla Costa Azzurra. L’episodio segnalato è legato all’impiego dei proventi del narcotraffico nel ristorante “La Voglia” di Mentone. La storia di questo pezzo di infiltrazione mafiosa oltre il confine ha uno spunto che sfocia nel gossip.
Al telefono si discute di un fidanzamento finito male e di uno spasimante che una famiglia considera non all’altezza della propria figlia. Un rifiuto sul quale gli interlocutori ironizzano mentre le orecchie degli investigatori sono sintonizzate sulla conversazione. «Se vedeva il conto in banca che ha… vedi se lo voleva. Quando vedeva che le porta Louis Vuitton… e la faceva d’oro Vincenzo». Il riferimento è a Vincenzo Giorgi, 38 anni, stando ai redditi dichiarati tra il 2000 e il 2021 non sarebbe capace «neppure di provvedere al proprio sostentamento», appuntano i Ros in un’informativa depositata il 15 settembre 2022. Non solo. Come scrive Giuseppe Legato su La Stampa, anche «i fratelli Graviano, vertici di Cosa Nostra, scelsero Nizza come buen ritiro per le loro mogli e i figli concepiti». Lo storico delle mafie, il professore Antonio Nicaso, si sofferma sulla mala in Costa Azzurra: «Il triangolo Nizza-Mentone-Cannes è da decenni – dice – un territorio che rientra nella logica dei paradisi normativi. Le mafie, ‘ndrangheta soprattutto, sono attente ai vulnus, ai luoghi dove le leggi sono meno afflittive, dove si incontra minor resistenza». (f.b.)

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