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la scomparsa

È morto a Cosenza “Chien Pho Tan”. Era la memoria del Sessantotto locale

Originario di Savuto di Cleto, di famiglia proletaria, Pino Gallo era arrivato in città a 11 anni vivendo nel popolare quartiere della Riforma

Pubblicato il: 02/03/2024 – 18:05
di Paride Leporace
È morto a Cosenza “Chien Pho Tan”. Era la memoria del Sessantotto locale

E’ morto a Cosenza a 76 anni, Pino Gallo, conosciuto da tutti con Chien Pho Tan, nome che da giovane aveva mutuato da uno dei leader della Rivoluzione cinese e che lo ha accompagnato per tutta la vite assieme alla sua inconfondibile barbetta. Se ne va la persona che ha meglio simboleggiato il Sessantotto a Cosenza, una sorta di Bobo locale, il personaggio disegnato da Staino.
Originario di Savuto di Cleto, di famiglia proletaria, era arrivato a Cosenza a 11 anni vivendo nel popolare quartiere della Riforma.
Il tempo nuovo lo investe da giovanissimo tra il bar Renzelli, la sezione Cappello dei socialisti, Palazzo degli Uffici e il circolo Mondo Nuovo. Tesserato alla Fgci aderirà in seguito ai cinesi del Partito Comunista d’Italia Marxista leninista e ne diventa attivista. Il partito si scioglierà ma la militanza a sinistra resterà il suo mondo di riferimento attraverso le epoche e i mutamenti.
Simpatico e ciarliero, ideologicamente rigido, ma umanamente intrigante ha scelto una vita atipica segnata da incursioni nella produzione culturale che lo hanno visto protagonista in diversi ruoli e situazioni. E’ riuscito a rifiutare il lavoro salariato nella sua esistenza adoperandosi a saper vivere di idee e arte.


Fu molto attivo nell’Arci, ha fatto parte del collettivo teatrale “Il Quartiere”, si prestò ad essere attore del cinema underground locale, tra i diversi lavori merita ricordo il ruolo di protagonista nel film sperimentale di Tonino Principe “La bocca, la pipa, la zappa”.
Non mancò la poesia nel suo estro incrociando i laboratori che iniziarono a sedimentarsi in città e   nel corso del tempo diverse sono state le raccolte in versi dati alle stampe; l’ultimo in dialetto “U piccatu è de lu milu” con una visione ironica della vita, ben diversa del passato.
E’ stato anche pittore, molti i politici di ogni estrazione che compravano i suoi quadri. Giacomo Mancini tra il 1999 e il 2002 lo chiamò a gestire mostre d’arte negli spazi espositivi di piazza Toscano nel centro storico. Il leader socialista, scrisse anche la prefazione ad una delle creature più preziose di Pino Gallo. Il suo libro “Cambiare il mondo, cambiare la vita! Il ’68 a Cosenza” è uno scrigno, soprattutto di foto e documenti della molteplice storia della sinistra cosentina degli anni Settanta, che troverà nel 2002 un nuovo aggiornamento con il volume edito da Demetrio Guzzardi “Fotogrammi di un’utopia. ’68 la rivolta esistenziale dei giovani calabresi”. E’ grazie a Pino Gallo se abbiamo una memoria documentale di quella stagione che a Cosenza fu molto ricca di gruppi, idee e avvenimenti.


“Chien Poo Than” è sopravvissuto ai cambiamenti come un totem sessantottino sempre presente alla chiamata tra epoche No Global e Girotondi. Avendo relazioni umane anche con chi aveva idee molto diverse dalle sue. Nel 1985, si candida con il Pci da indipendente alla V circoscrizione. Eletto, instaurerà un rapporto amicale molto stretto con il presidente democristiano Elio Principato. Avrà una breve stagione anche con Ciroma, ma la sua caratteristica di non essere mai fermo sulla stessa posizione lo riporterà alla sua vita controcorrente. La sua immagine con un caratteristico cappello rosso da muratore con la scritta Pci sarà immortalata all’assemblea nazionale che fa nascere a Roma Rifondazione Comunista e ogni tanto riappare da chi pesca nelle Teche Rai per qualche servizio su quella stagione. Chien Pho Tan il cinese. Fu celebrato anche dai suoi antichi e ostili avversari, i fascisti più duri, che in occasione di un convegno a Cosenza con Paolo Signorelli ritennero giusto premiarlo con una targa per la sua militanza e coerenza nel corso dei decenni. Il riconoscimento ad un militante avversario che ha sempre dato valore all’Utopia e che come lui diceva di se stesso ha sempre creduto “nella libertà, nella parola e nella coscienza degli uomini”.
Una celebrazione laica lo ha ricordato a Piazza dei Bruzi .
Ciao Pino Gallo, ti sia lieve la terra compagno Chien Pho Tan.

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