Una folla incontenibile oramai s’ammassava nelle stradine del piccolo paesino dei Pirenei!
La voce dei miracoli di Massabielle si era oramai diffusa in tutta la Francia ed era perfino giunta all’orecchio dell’Imperatore Napoleone III e dell’imperatrice dei francesi, Eugenia de Montijo, nativa di Spagna e cattolica molto pia.
In quel 4 marzo 1858 erano presenti alla grotta circa ottomila persone.
Pensate cosa doveva significare una mobilitazione del genere in un’epoca nella quale ci si spostava perlopiù a piedi o al massimo con carri; soltanto per i ceti agiati s’usava la carrozza trainata da cavalli.
Ma torniamo a Massabielle.
Ricorderete che, nella Sua terza apparizione, la “bella Signora” aveva richiesto all’umile pastorella di Lourdes: “Potete avere la gentilezza di venire qui per quindici giorni?”
In realtà Bernadette “non teneva il conto” poiché il cuore, non l’impegno assunto, la conduceva alla grotta in un’intensa attrazione spirituale; ma la moltitudine che s’adunava davanti alla grotta invece il conto lo teneva e come; e quest’ultima, in quel 4 marzo, s’era andata convincendo che alla quindicesima apparizione la Santa Vergine avrebbe fatto un miracolo, un prodigio visibile a tutti.
Ma la Madonna il miracolo lo aveva già fatto mobilitando le coscienze e chiedendo preghiere per i peccatori e penitenza!
Aveva fatto sorgere dalla terra impura l’acqua limpida capace di riportare l’uomo alla purezza del battesimo, per lavare tutte le sue impudicizie.
Anche il popolo, quindi, s’era adattato a una lettura “magica” delle apparizioni e proprio in quella quindicesima visione s’attendeva un qualche evento straordinario!
Giunta che fu Bernadette nel primo mattino a Massabielle, s’inginocchio’ quindi dinanzi alla grotta, prese il santo Rosario e si segno’ con l’ampio gesto di croce.
Ed ecco la Vergine apparve di nuovo!
Per comprendere quanto fosse obbediente la giovinetta di Lourdes alle raccomandazioni del Curato benché quest’ultimo avesse dubitato di lei, va detto che subito, all’inizio della visione, la pastorella domando’ alla “bella Signora”, ancora una volta, quale fosse il Suo nome.
Ma neanche questa volta ottenne risposta.
Penso che Bernadette ricordasse perfettamente ciò che la Santa Vergine alla medesima domanda le aveva risposto durante la terza apparizione: la veggente, a richiesta di due donne che l’accompagnavano, aveva infatti teso alla Signora un foglio e una penna perché scrivesse il Suo nome.
E la “bella Signora” aveva risposto: “Non è necessario”.
Sono quasi certo che, alla domanda del Curato d’interrogare di nuovo Nostra Signora sul Suo nome, Bernadette si trovò a disagio: in fondo era la terza volta che rivolgeva la stessa domanda alla Madre di Dio senza ricevere risposta!
Anche questa volta la Madonna, alla domanda rispose con un ampio sorriso!
Come a dire: ma come fate a non capire, figli miei! Il vostro cuore è duro come questa roccia di Massabielle.
Dopo di ciò l’apparizione continuo’ con una rinnovata raccomandazione di Maria alla veggente di “pregare per i peccatori”. Quindi la Signora scomparve.
Non apparirà più per i successivi ventuno giorni – io penso – nell’attesa che il Clero comprenda!
Al termine della preghiera la folla rimase delusa: nessun prodigio s’era verificato e l’attesa, per molti durata tutta la notte, era stata perciò vana.
Anche il parroco Peyramale, purtroppo, nell’apprendere che il prodigio del roseto non s’era verificato e la Signora non aveva pronunziato il Suo nome, rimase fermo nella sua posizione d’incredulità o di prudenza, a seconda dei punti di vista… .
Seguirono ventuno giorni di silenzio nel cuore di Bernadette, sicché la veggente non si recò più alla grotta, presso la quale seguitavano a recarsi in processione migliaia di persone.
Tanto che il numero dei pellegrini stimato dalle autorità arrivo’ a circa ventimila!
I forestieri giungevano perfino dalla vicina Spagna, baciavano la terra, baciavano la roccia delle apparizioni, bevevano e si lavavano alla sorgente, così come aveva fatto Bernadette.
Tanto che le autorità, non sapendo come arrestare questa marea umana, decisero di chiudere con dei cancelli la grotta.
La reazione fu immediata e molto violenta; i pellegrini, protestarono vivacemente e cercarono di abbattere le cancellate che circondavano la grotta, tanto che la gendarmeria fece fatica a contenerli!
Inoltre era partita una grancassa mediatica diretta a denigrare questa fede semplice e popolare, ritenuta immatura e credulona, al più portatrice di smarrimento e confusione nella fede.
Non mancò pure la derisione pubblica dei razionalisti, i quali stimavano tali manifestazioni alla stregua di una sorta d’isteria generalizzata.
A questo punto vorrei fare una confessione personale.
Nei casi più gravi che ho trattato nella mia vita professionale ho sempre consegnato ai miei clienti (ed ai loro congiunti) un’immaginetta della Madonna di Porto, alla quale sono molto devoto.
E così ho fatto con alcune persone che sono arrivate a ricoprire posizioni di grande responsabilità sopratutto nel mondo della giustizia, che è poi il
mondo al quale dedico la gran parte delle mie energie e dei miei studi.
In un’occasione, un altissimo magistrato mi scrisse una bella lettera di ringraziamento per il dono ricevuto e mi rassicuro’ sul fatto che la fede dei semplici fa breccia nel cuore di Maria più di tante giaculatorie…
Quando lessi quella lettera, che ancora custodisco gelosamente, mi venne istantaneamente da pensare a Lourdes e alla Mamma nostra che, per rivelare il proprio nome al Clero fino a quel momento scettico sulle apparizioni, scelse – come vedremo più avanti – un dogma appena proclamato, che, notoriamente, non è un nome di persona e lo rivelo’ a una pastorella analfabeta, un’anima umile e semplice.
Ma di questo dirò oltre.
Per ora torniamo davanti a quella grotta e volgiamo lo sguardo ai gesti semplici che, oramai da quasi 170 anni, pellegrini provenienti da ogni parte del mondo continuano a compiere.
Ecco, penso che baciare la terra putrida significhi riconoscere di cosa davvero siamo fatti, baciare quella roccia di Massabielle significhi una cosa lineare e comprensibile: Dio, mia roccia, soltanto a Te posso appoggiarmi!
Nell’atto di bere e di lavarsi i pellegrini, ora come allora, s’immergono nel sacramento della penitenza e della riconciliazione e così rinascono alla vita!
Io, ad esempio, mi sono recato a Lourdes due volte e, per me, la conversione ha riguardato l’Amore per i miei nemici: non l’indifferenza (di quelli che vanno ripetendo …”io perdono ma non dimentico”…) ma proprio l’Amore, ossia volere, prima che il mio, il loro bene.
Da allora ogni mattina ciascuno di loro e’ presente nella mia preghiera (non lunga perché loro alla fine son pochi…).
Anche se è un fatto privato voglio darne testimonianza:
“Tu mi conosci, Signore, e sai pure chi sono loro; riempili di gioia e di serenità, da’ loro la forza per raggiungere ogni desiderato bene e dai a me la possibilità, prima di chiudere gli occhi, di riabbracciarli e di baciare i loro piedi!
Signore esaudiscimi. Amen”
Ecco, questo è stato per me il miracolo di Lourdes!
La prossima apparizione, come sapete, avverrà il 25 marzo, festa dell’Annunciazione.
In quel giorno tornerò al racconto narrando anche cosa accadde alla piccola Bernadette nei ventuno giorni di silenzio della Vergine ed anche qualche episodio avvenuto alla grotta in quei giorni, fra quelli meno noti.
Ma oggi vorrei lasciarvi con una espressione di Santa Bernadette Soubirous nella quale mi pare di riconoscere nitidamente il tratto essenziale della Madre di Gesù e nostra.
A chi le chiedeva di descrivere la Santissima Vergine Maria, la pastorella rispondeva:
«Era giovane e piccola come me».
Come Gesù anche Maria ci sta accanto senza giganteggiare ma sostenendo con l’Amore la nostra giovinezza interiore e soprattutto la nostra piccolezza.
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