CROTONE L’ospedale di Crotone andrebbe rifondato. Parte dalla città pitagorica l’offensiva del Partito democratico sulla sanità. Questa mattina, una delegazione composta dal parlamentare Nico Stumpo, calabrese originario di Cotronei, e il segretario provinciale del partito, Leo Barberio, hanno visitato alcuni reparti del “San Giovanni di Dio” e nel primo pomeriggio hanno incontrato il direttore sanitario dell’Azienda sanitaria provinciale, Pasquale Mesiti. Dopo l’incontro con Mesiti hanno incontrato i giornalisti nella sede della federazione provinciale in piazza Pitagora. La visita in ospedale ha consentito ai due rappresentanti del Pd di prendere atto di una situazione molto complessa. Le criticità emerse sono tante e «sono state anche confermate dalla dirigenza dell’azienda». La situazione in ospedale è complessa, perché mancano i medici e quelli che ci sono, sono costretti a turni impossibili e c’è un problema, non secondario, che riguarda la struttura e l’ammodernamento della macchine. Una situazione che ha nella Regione Calabria le responsabilità maggiori. Occorre mettere mano ai problemi più scottanti per arrivare ad una inversione di tendenza. In ospedale ci sono interventi da fare urgentemente quali il trasferimento a piano terrà dell’Unità operativa di cardiologia, allocata al sesto piano da quando il territorio è stato invaso dal Covid, la conclusione dei lavori del nuovo pronto soccorso, il ripristino dell’Unità operativa di medicina nucleare (chiusa da anni per mancanza di locali), l’intervento per l’adeguamento strutturale per installare la Pec e altro. Mesiti ha assicurato ai due rappresentanti del Pd che tutte queste situazioni dovrebbero essere risolte entro l’anno in corso. Il trasferimento di cardiologia a piano terrà dovrebbe consentire anche l’avvio delle attività di emodinamica, che ha già ottenuto l’ok dalla Regione. L’idea che si sono fatti Stumpo e Barberio è che la fuga dei medici dall’ospedale di Crotone «è stata determinata dal modello di concorso che la Regione ha organizzato in Calabria». Alcuni dei medici che si sono dimessi a Crotone, avevano partecipato al bando per l’assunzione al “San Giovanni di Dio” e hanno rifatto la domanda per partecipare ad un nuovo bando a Catanzaro, dove sono risultati vincitori. Questo tipo di organizzazione messa in piedi dalla Regione consente ai medici di spostarsi dagli “ospedali meno appetibili” a quelli che offrono maggiori garanzie per la carriera. Molti medici sino ad oggi si sono spostati perché hanno avuto la possibilità di avvicinarsi alla loro residenza. C’è da dire, però, che i turni da fare all’ospedale di Crotone sono massacranti. Stumpo ha ricordato che, nel passato, «i medici anziani erano esentati dalle notti e dai doppi turni, oggi la situazione si è complicata e non ci sono riguardi per nessuno». «Il vero problema – ha sottolineato il parlamentare del Pd – è la mancanza di visione generale da parte della Regione sulla costruzione del nuovo personale medico. È chiaro che se tu non hai una visione per rendere attrattivo l’ospedale di Crotone e non bandisci i concorsi per rendere effettiva ed efficacia dei medici avrai sempre risposte a tempo». Non c’è progettualità per «rendere attrattivo l’ospedale di Crotone per i medici ed efficace per la ricaduta da garantire ai cittadini. La Regione deve chiarire se intende fare un lavoro per il rilancio della sanità pubblica, oppure si intende continuare a favorire la sanità privata e la migrazione sanitaria». La compartecipazione tra pubblico e privato «è un obiettivo, ma favorire il privato è un’altra cosa». L’obiettivo non può essere quello di sostituire il pubblico con il privato. «Perché i macchinari sanitari messi a concorso con Consip e acquistati con i fondi del Pnrr non sono operativi in tutti gli ospedali della Calabria, e per fare un tac bisogna rivolgersi al privato o fuori della regione?», si è interrogato Stumpo. Solo nella provincia di Crotone le Tac di ultima generazione previste sono tre: «Una a Cirò Marina, una a Mesoraca e l’altra a Crotone». Sulla carta dovrebbero esserci, ma nei fatti mancano. «L’ultima generazione non c’è e i tempi di attesa per l’utenza sono lunghissimi». Questo favorisce la sanità privata. Da Crotone parte, quindi, la battaglia sulla sanità del Pd che sarà estesa all’intera regione, che vedrà impegnati anche i consiglieri regionali. La sanità non è comunque l’unico tema in agenda. (redazione@corrierecal.it)
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