CATANZARO Il tribunale di Catanzaro si è pronunciato rispetto alla sentenza della Corte di Cassazione (Seconda sezione penale) che aveva annullato con rinvio l’ordinanza a carico di Lorenzo Pietro Selvaggi (difeso dagli avvocati Nicoletta Grandinetti e Cesare Badolato), finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta denominata “Athena” e coordinata dalla Dda di Catanzaro. All’ordinanza, precedentemente confermata dallo stesso Riesame, i due legali avevano proposto ricorso in Cassazione. Questa mattina, il Riesame ha deciso di considerare fondato il ricorso degli avvocati di Selvaggi motivando: «La condotta oggetto dell’odierna contestazione cautelare appare, invero, di indubbia gravità, essendo consistita nel pretendere indebitamente, a fronte dell’elargizione di un prestito dell’importo di 2.000 euro, la corresponsione di interessi in misura superiore a quella legale, domandando la consegna di complessive 7.000 euro. Il tutto garantendosi la restituzione delle somme prestate, non solo mediante il trattenimento del libretto postale della persona offesa, ma anche mediante la minaccia di far intervenire nella vicenda gli “Zingari di Lauropoli”».
Da qui la contestazione dell’impiego del metodo mafioso. Tuttavia, osserva il Tribunale del Riesame «sul piano cautelare occorre tenere conto della risalenza temporale della condotta illecita, contestata come commessa dall’aprile 2018 al gennaio 2019 e dello stato di assoluta incensuratezza del prevenuto e dell’assenza di carichi pendenti ulteriori e diversi rispetto a quello di cui alla presente procedura incidentale». (f.b.)
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