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La Cgil domani in piazza: «In Calabria un maggiore disimpegno da parte di Enel»

«Motivazioni rivendicative più profonde per la mancata realizzazione della produzione di Idrogeno green nella centrale dismessa di Corigliano-Rossano»

Pubblicato il: 07/03/2024 – 9:35
La Cgil domani in piazza: «In Calabria un maggiore disimpegno da parte di Enel»

CATANZARO La Cgil Calabria sostiene la Vertenza delle Lavoratrici e dei Lavoratori dell’Enel e il relativo sciopero nazionale di venerdì 8 Marzo. «Una giornata di protesta, mobilitazione e sciopero che, in Calabria, ci vedrà impegnati unitariamente alle rispettive categorie di Filctem Cgil – Flaei Cils – Uiltec Uil nella manifestazione prevista a Catanzaro in piazza Prefettura». 
I sindacati scrivono che «nella nostra regione le motivazioni rivendicative sono più profonde perché ancora più evidente è il disimpegno di Enel, a partire dalla mancata realizzazione del Progetto di produzione di Idrogeno green attraverso risorse Pnrr da realizzare nella Centrale Enel dismessa di Corigliano-Rossano. Inoltre, serve rivendicare un cambiamento delle strategie industriali e quindi l’impegno di Enel e dei Governi nazionale e regionale, rispetto alla necessità di investimenti a garanzia di miglioramento occupazionale e valorizzazione delle professionalità, nell’ambito di una migliore efficienza e della relativa qualità del servizio elettrico regionale. Invece, siamo costretti a contrastare un Piano Industriale vetusto che non prende in alcuna considerazione investimenti in favore delle energie rinnovabili e politiche di riconversione ecologica necessarie a governare la transizione energetica, con le opportune ricadute occupazionali e miglioramenti delle condizioni lavorative degli attuali addetti. In Calabria la sfida per lo sviluppo passa anche dalla transizione ambientale, energetica e industriale ed il ruolo dell’Enel non può essere quello annunciato e per questo che venerdì 8 marzo in piazza Prefettura a Catanzaro faranno sentire la voce della protesta non solo le lavoratrici e i lavoratori dell’Enel, ma anche  tutti i cittadini, a difesa del lavoro e delle rispettive azioni  necessarie a garantire futuro e crescita economica  della nostra regione e dell’intero paese».

L’adesione di Ugl Chimici

«Scioperiamo l’8 marzo perché siamo seriamente preoccupati per il futuro di Enel, delle sue Lavoratrici e dei suoi Lavoratori» ha dichiarato il segretario nazionale del settore elettrico di Ugl Chimici, Michele Rizzi. «Le paventate ulteriori esternalizzazioni, le ricadute della decarbonizzazione in termini occupazionali (dirette e indirette), l’introduzione dell’orario sfalsato per gli operativi della rete, le incertezze circa il rinnovo delle concessioni per l’idroelettrico, l’eccesso di flessibilità e razionalizzazioni, l’assenza di politiche per il ricambio generazionale, non ci lasciano altra via se non quella dello sciopero nazionale», ha proseguito Rizzi, che aggiunge: «Abbiamo rilevato, poi, alcune dissonanze tra ciò che Enel dice e quel che fa. L’Azienda continua a puntare sulla mobilità elettrica, nonostante le grandi case automobilistiche ed il mercato la snobbino. Enel afferma di voler aumentare la propria clientela, ma – di fatto – non propone offerte realmente vantaggiose ai consumatori. Inoltre, nonostante l’urgenza di limitare le emissioni di CO2, Enel sembra intenzionata a ridurre le giornate di smart work, benché siano evidenti i vantaggi, come il risparmio, l’impatto su trasporti e clima, i maggiori tempi di connessione e produttività». «Scioperiamo – ha concluso il rappresentante nazionale di Ugl Chimici – per palesare il nostro dissenso verso tali scelte e per indurre l’Azienda a riflessioni più accurate, con l’auspicio di nuove rimodulazioni».

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