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L’omicidio «estremamente cruento» di Tutino e il tentativo di nascondere il corpo. Falvo: «Indagini complesse» – VIDEO

Il procuratore di Vibo sottolinea il lavoro straordinario degli investigatori. Il colonnello Toti: «La vittima tratta in inganno e uccisa»

Pubblicato il: 07/03/2024 – 12:45
L’omicidio «estremamente cruento» di Tutino e il tentativo di nascondere il corpo. Falvo: «Indagini complesse» – VIDEO

VIBO VALENTIA Un debito di droga alla base dell’omicidio «estremamente cruento» di Salvatore Tutino, il cui cadavere, carbonizzato insieme alla macchina, era stato ritrovato il 17 gennaio 2022 in località Calimera a San Calogero. Un “cold case” risolto dai Carabinieri di Vibo Valentia, supportati dal Reparto Crimini Violenti del Ros di Roma, per il quale sono finiti in carcere due soggetti, presunti autori dell’omicidio e del tentativo sparire il cadavere. Una “lupara bianca” fallita, dal momento in cui la macchina è stata dissotterrata dalle forze dell’ordine neanche un mese dopo, ma che è servita per “rallentare” il lavoro degli inquirenti. «Di solito gli omicidi si risolvono in 24-48 ore» ha affermato il Procuratore di Vibo Valentia Camillo Falvo. «Noi siamo partiti un po’ in ritardo perché la scoperta del corpo è avvenuta a un mese di distanza». Indagini complesse a cui però hanno lavorato «le migliori professionalità che i Carabinieri hanno nel campo delle investigazioni».

Falvo: «Ucciso vicino al luogo del rinvenimento del corpo»

Uno straordinario lavoro investigativo, dunque, grazie al quale sono stati individuati i presunti killer a due anni di distanza dall’efferato omicidio. «Abbiamo chiesto e ottenuto – continua Falvo – la professionalità del Reparto Crimini Violenti del Ros di Roma, che ringrazio insieme ai reparti provinciali». Il cadavere di Tutino è stato dato alle fiamme insieme all’auto, che sarebbe stata poi interrata nelle campagne di San Calogero. «Si sarà inceppato qualcosa mentre sotterravano il corpo» spiega Falvo. «La nostra ipotesi è che sia stato ucciso nelle vicinanze in cui è stato trovato il corpo». Alla base debiti di droga che uno degli arrestati avrebbe avuto con Tutino, il quale pretendeva venisse saldato il proprio credito, tanto da recidere le piante di kiwi di uno dei killer. “Avvertimento” che avrebbe scatenato la reazione dei presunti autori dell’omicidio.

Toti: «Omicidio estremamente cruento»

«Un’indagine estremamente complessa» ribadisce il Comandante provinciale dei Carabinieri di Vibo, il colonnello Luca Toti. «Un’imponente attività investigativa durata circa due anni» con il supporto del Ris di Messina e del Reparto Crimini Violenti di Roma, con il colonnello Paolo Vincenzoni, comandante dei Ros, che ha spiegato la grande mole di dati utilizzati per arrivare alla soluzione del caso. Un omicidio dalle modalità «estremamente cruente» e, soprattutto, di matrice ‘ndranghetista, come una vera e propria esecuzione. «La vittima è stata tratta in inganno, trascinato da Rosarno a Calimera e lì ucciso con due colpi di fucile calibro 12, quindi bruciato insieme alla macchina» racconta Toti. «Abbiamo rinvenuto 11 frammenti di piombo sul cadavere, nonostante sia stato dato alle fiamme nel tentativo di non lasciare tracce». Un tentativo fallito che ha consentito agli inquirenti di chiudere il caso sull’omicidio di Salvatore Tutino. (Ma.Ru.

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