VIBO VALENTIA La Corte di Cassazione (sesta sezione) ha annullato senza rinvio l’ordinanza emessa dai giudici del Tribunale della libertà di Catanzaro nei confronti di Clemente Mazzeo, disponendone quindi l’immediata liberazione. L’uomo, classe ’68 di Vibo Valentia, difeso dagli avvocati Pasquale Michele Contartese e Tommaso Zavaglia, è tra le persone indagate e arrestate nel corso del blitz “Maestrale-Carthago 2” eseguito dai Carabinieri, con l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso, corruzione e di truffa ai danni dell’ente comunale di Vibo Valentia, ed era detenuto perché accusato dei reati di scambio elettorale politico mafioso (insieme a Pasqua e Colloca) e per la connessa ipotesi di corruzione aggravata dalle modalità mafiose.
Secondo l’accusa, Clemente Mazzeo, difeso dagli avvocati Pasquale Michele Contartese e Tommaso Zavaglia, in concorso morale con Domenico Colloca, considerato appartenente alla ‘ndrangheta e al locale di Mileto e Gregorio Coscarella, a sua volta partecipe della articolazione territoriale ‘ndranghetistica di San Gregorio d’Ippona, avrebbe promesso a Cesare Pasqua, al momento del fatto Capo Dipartimento di Prevenzione dell’ Asp di Vibo Valentia (che accettava la promessa), di procurare almeno 500 voti in favore del figlio Vincenzo, candidato nella lista “Jole Santelli Presidente. (Gi.Cur.)
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