CATANZARO “Le elezioni regionali hanno una storia a sé, molto dipende da come si è governato. Sull’Abruzzo non abbiamo grandi preoccupazioni, Marsilio è stato e sarà un ottimo presidente, siamo molto fiduciosi sul risultato dell’Abruzzo”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ospite di “Tagadà” a La7. Al centro dell’attenzione i temi di attualità politica nazionale come le polemiche sui fatti di Pisa, le “manganellate” della polizia ad alcuni studenti: “Penso – ha aggiunto Occhiuto – che sia naturale aspettarsi, per un governo di centrodestra, che ci siano più manifestazioni, premesso questo non credo che ci sia un’emergenza, mi sembra che le manifestazioni siano un fatto ordinario e un governo debba metterle in conto. Io stesso governo una regione complicata e per questo le metto in conto ma non mi posso preoccupare di questo. Poi fa bene il presidente del Consiglio a invitare a non sottovalutate quello che sta succedendo ma non credo che ci sia un’emergenza in questo senso”.
Un passaggio anche sul caso “dossieraggio”, sull’inchiesta della magistratura su una serie di accessi abusivi alle banche dati di vip ed esponenti politici di primo piano tra cui lo stesso Occhiuto, che sarebbe stato “monitorato” poco prima delle Regionali 2021 che lo elessero alla guida della Regione: “Sì, ci sono anche io, devo dire che evidentemente – ha commentato Occhiuto a “Tagadà” – hanno fatto un buco nell’acqua perché non mi pare che hanno potuto trovare dati sensibili. Trovo odiose pratiche del genere ma soprattutto mi stupisce che un finanziere possa fare 10mila accessi a banche dati che contengono dati sensibili e il paese lo sappia perché il ministro Crosetto ha fatto una denuncia: se non avesse fatto la denuncia Crosetto, cosa sarebbe successo? Sarebbero continuati? E quanto altre volte in passato è accaduto? E’ sconvolgente che i dati sensibili utilizzati peraltro dalle nostre istituzioni siano così vulnerabili. Perché non c’è stato un alert?”. Occhiuto ha poi citato in particolare la sua vicenda: “Io ho ricostruito, sono stato attenzionato durante la mia campagna elettorale, a 15 giorni dal voto per le Regionali della Calabria. Ho collegato questo a un articolo sul ‘Domani’ – che all’epoca trovai incomprensibile – che riguardava – io faccio anche l’imprenditore – un assegno di 10mila euro tra me e un mio socio, una cosa normale tra imprenditori, l’ho collegato a questo episodio avvenuto a 10-15 giorni dal voto. Così come vedo questi accessi a ministri avvenuti nella fase di formazione di governo. Il procuratore Cantone ha parlato di un pool, bene: ho il sospetto che questo pool ho il sospetto che questo pool non abbia simpatia per il centrodestra visto che il 90% dei politici monitorati sono di centrodestra… Ma – ha proseguito Occhiuto – Il problema non è neanche questo, il problema è che attraverso queste attività si può rischiare in astratto anche di condizionare l’esito e le scelte dei governi. E’ grave in assoluto, al di là delle questioni politiche e anche delle questioni che riguardano il diritto a informare, che è sacrosanto e non è in discussione, il giornalismo di inchiesta è un valore per la democrazia. Non mi stupisco neanche che i giornalisti cerchino informazioni come meglio ritengono, certo vorrei che anche i giornalisti rispettassero la legge e non fossero complici di chi cerca di costruire un sistema per condizionare le scelte di governo”. (a. c.)
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