La questione lavoro, anche relativamente al mondo femminile, porta con sé una serie di tematiche interessanti. Intanto, la qualità dell’expertise, necessaria per raggiungere performance considerevoli ma anche le nuove varianti, come lo smart working introdotto con la pandemia. Almeno il 30% dei lavoratori delle aziende pubbliche o private presenta problemi di correlazione intersociale e disagi psicologici o fisici susseguenti a una scarsa compliance. Il costo in termini economici e produttivi è assai rilevante: contrazione della ottimizzazione delle risorse, assenze prolungate, instaurazione di relazioni non collaborative e, nei casi più gravi, anche mobbing e situazioni di risarcimento assai corpose. Sarebbe interessante se le Regioni e le aziende pubbliche aprissero una rilevazione preventiva sullo stato di benessere all’interno dei gruppi organizzativi. Una rilevazione preventiva avrebbe lo scopo di:
1) individuare le criticità presenti
2) Capire e comprendere le dinamiche interrelazionali
3) Monitorare le condizioni che fanno sussistere il disagio
4) Attivare il problem solving.
Sono tutte questioni che le organizzazioni sindacali da tempo chiedono e pongono specialmente alla pubblica amministrazione. I risultati in termini di recupero dell’efficienza e di risparmio economico sarebbero rilevanti. E potrebbero anche orientare capacità di organizzazione interna e di premialità in un momento storico nel quale si chiede una nuova dimensione del lavoro e la sua definitiva trasformazione umanistica. Un piccolo passo verso un futuro decisamente migliore
x
x