ROMA “Lavorare insieme al futuro: le Camere di Commercio italiane all’estero vicine alle imprese nel mondo” è il titolo dell’incontro organizzato da Assocamerestero e Nicola Carè a Roma presso la Sala della Regina a Palazzo Montecitorio. Ha aperto i lavori Anna Ascani (Vicepresidente della Camera dei deputati) che ha parlato del ruolo strategico delle Camere di Commercio italiane all’estero sul fronte dell’internazionalizzazione. Ascani ha sottolineato il contesto internazionale dove è da considerare come superata l’idea di una globalizzazione senza rischi. Ascani ha ribadito che stiamo vivendo in un tempo in cui non possiamo fare a meno di un’apertura pur restando centrale il problema di proteggersi dai rischi di un’interdipendenza economica che può essere usata come un’arma da attori ostili. “La diplomazia economica è diventata centrale tenendo insieme tanto l’aspetto economico come quello geopolitico: il ruolo delle Camere di Commercio è quindi ancor più strategico”, ha spiegato Ascani parlando anche dell’impatto dell’intelligenza artificiale considerando che le moderne tecnologie possono migliorare la competitività delle imprese. Ha poi preso la parola Nicola Carè (deputato Pd – ripartizione Africa, Asia, Oceania e Antartide – già Rappresentante dei Segretari Generali nel Consiglio di Assocamerestero) che ha ricordato la sua passata esperienza ventennale all’interno del mondo camerale estero al servizio delle imprese italiane e della loro internazionalizzazione. “Io per primo posso testimoniare che le Camere di Commercio sono le vere ambasciatrici di quel Made in Italy di cui siamo particolarmente fieri”, ha rilevato Carè evidenziando come le Camere di Commercio all’estero siano una rete essenziale e debbano essere sostenute per incentivare le esportazioni italiane anche nell’ottica di un potenziamento del sistema Paese. “Siamo una grande squadra, espressione della business community nei luoghi dove viviamo e operiamo al servizio del nostro Paese”, ha aggiunto Carè invitando ad approfondire la conoscenza in Italia di questo sistema camerale estero. “Sarò sempre al vostro fianco”, ha infine precisato Carè ribadendo l’importanza di un maggiore impegno affinché questo patrimonio rappresentato dal sistema camerale venga sempre più riconosciuto da parte del mondo politico. In un videomessaggio il Sottosegretario agli Esteri Giorgio Silli ha a sua volta parlato del ruolo cruciale svolto dalle Camere di Commercio all’estero a supporto dei processi di internazionalizzazione e del rafforzamento degli scambi commerciali. Silli ha precisato che per la rete diplomatico-consolare le Camere di Commercio all’estero sono “un punto di riferimento, parte integrante del sistema Italia e un partner naturale”. Il Sottosegretario ha quindi definito le Camere di Commercio come un soggetto importante per la complementarietà delle sue azioni rispetto agli strumenti dei soggetti pubblici. Mario Pozza (Presidente di Assocamerestero) ha ricordato che sono attualmente presenti e operative 86 Camere di Commercio in 63 Paesi per un totale di circa 20mila associati. “Siamo associazioni di imprenditori, manager, professionisti che vivono e lavorano all’estero e che conoscono perfettamente il funzionamento dei mercati e delle comunità d’affari del Paese in cui operano: ecco perché rappresentiamo una rete fiduciaria”, ha spiegato Pozza sottolineando come si tratti di un mondo variegato che va dalle piccole aziende fino alle medie e grandi imprese. Pozza ha dunque evidenziato come alla base di tale convegno vi sia la volontà di far conoscere a tutti, decisori politici compresi, e in maniera approfondita l’attività svolta dal sistema camerale all’estero. “Ogni anno investiamo 45 milioni di euro in attività promozionali rivolte alle imprese, in particolare le piccole e medie”, ha sottolineato Pozza ricordando che nel 2023 sono state assistite circa 50mila imprese, attraverso 3mila eventi di business e quasi 35mila incontri d’affari con operatori esteri. Dopo gli interventi istituzionali si è quindi svolta una tavola rotonda dal titolo “Le Camere di Commercio italiane all’estero per le imprese e la politica industriale” – moderata da Domenico Mauriello (Segretario generale di Assocamerestero) – che ha visto avvicendarsi veri presidenti delle diverse entità camerali estere. Fra i vari interventi segnaliamo quello di Ronni Benatoff (Presidente CCIE Tel Aviv) che ha ricordato come la parola innovazione, che ha volte viene usata a sproposito, rappresenti a anche una delle più grandi sfide che l’Italia si trova ad affrontare in questo periodo storico. “Se non saremo capaci di vincerla avremo delle conseguenze molto pesanti per l’’economia e la società”, ha spiegato Benatoff definendo l’Italia come un Paese al vertice per capacità accademica e di ricerca. Il viceministro alle Imprese e al Made in Italy, Valentino Valentini, ha sottolineato che le Camere di Commercio all’estero possono giocare un ruolo anche “nel piano Mattei, che si basa su un rapporto di parità con i Paesi nei quali si insedia: credo che le Camere di Commercio ci possano servire a far capire meglio qual è l’intento di questo piano e a stabilire rapporti diversi” e più ampi. Il Mimit “fornisce un importante contributo di 7 milioni – che non è niente rispetto ai 45 milioni che vengono investiti – ma che serve comunque come contributo: vorremmo fare in modo che non fosse un sussidio, ma che aiutasse” le imprese “con una visione premiale. Il nostro compito come Ministero è quello di assecondare le Camere nel processo di riforma che deve avvenire per essere competitivi”, ha concluso.
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