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IL CASO

Fioriera in via Venezia a Crotone, arriva (anche) no del Tar

I giudici amministrativi bocciano il ricorso del Comune. L’esecutivo aveva chiesto di annullare il provvedimento della soprintendenza

Pubblicato il: 09/03/2024 – 15:12
di Gaetano Megna
Fioriera in via Venezia a Crotone, arriva (anche) no del Tar

CROTONE Il Comune di Crotone non potrà realizzare la fioriera in via Venezia. Il Tribunale amministrativo regionale della Calabria non ha accolto il ricorso del Comune pitagorico con il quale si chiedeva l’annullamento “previa misura cautelare finalizzata alla ripresa dei lavori” della lettera con cui, lo scorso 15 dicembre, la soprintendente ai Beni archeologia belle arti e paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone, Stefania Argenti, aveva bloccato le attività di realizzazione di una fioriera in via Venezia, chiedendo anche il ripristino dei luoghi.
Argenti aveva bloccato le attività in quanto, per realizzare la fioriera, erano state asportate le storiche basole che componevano il selciato sostituendole con i sampietrini ed era stata modificata la situazione di luoghi ritenuti di interesse storico-culturale. Dal canto suo il Comune aveva presentato ricorso sostenendo, tra l’altro, che le basole asportate non erano storiche, mentre dalla documentazione in possesso della Soprintendenza risalirebbero al 1934.
Nel prendere la decisione il Tar ha tenuto conto del fatto che la Soprintendenza, con un’ordinanza del 5 febbraio scorso, aveva stabilito un vincolo di tutela per tutta l’area che va da piazza Della Resistenza sino a piazza Duomo e strade limitrofe. Il tratto di via Venezia, oggetto di contenzioso, rientra nella zona su cui grava il vincolo.
Nel dispositivo il Tribunale amministrativo ha anche evidenziato il fatto che l’amministrazione comunale non ha concordato con la Soprintendenza le attività che intendeva mettere in atto in via Venezia. Il Comune si sarebbe limitato ad inviare, il 29 settembre 2023, una nota informativa con la quale annunciava l’apertura del cantiere.
I lavori che prevedevano la realizzazione della foriera di via Venezia dovevano essere realizzati grazie ad un finanziamento ministeriale ottenuto su fondi europei Pnrr pari a 170.000 euro. Il Tar ha sancito che la Soprintendenza ha operato in un ambito di legittimità. Il Comune, a questo punto, potrebbe presentare un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato. La decisione sul da farsi sarà presa in una riunione che è stata già convocata per lunedì prossimo. Fonti non ufficiali dicono che, molto probabilmente l’amministrazione comunale non avrebbe intenzione di ricorrere al Consiglio di Stato, ponendo così fine al braccio di ferro con la Soprintendenza. Sulla scelta probabilmente potrebbe pesare il fatto che l’amministrazione comunale, in questo momento, non ha interessi ad aprire contenziosi legali con Argenti.
In prospettiva, infatti, ci sono progetti di riqualificazione importanti qual è quello di piazza Pitagora, che ha già avuto destinato un finanziamento di due milioni di euro a valersi dai fondi della convenzione che l’ente ha firmato con l’Eni per l’estrazione del metano dai pozzi a mare, antistanti la città. L’eventuale conflittualità con la Soprintendenza potrebbe, infatti, avere ricadute negative per i futuri progetti di riqualificazione che ha in mente di realizzare il sindaco Vincenzo Voce prima del ritorno alle urne. Al voto per la scelta del sindaco ormai manca solo un anno e mezzo e se all’appuntamento la città arriva con i cantieri delle opere più rilevanti chiusi, la campagna per Voce e suoi sostenitori potrebbe complicarsi. Meglio, quindi, ingoiare la pillola amara di ripristinare la situazione in via Venezia riportando i luoghi come erano prima dell’avvio dell’intervento. (redazione@corrierecal.it)                                  

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