COSENZA Gli infermieri sono una risorsa. L’Opi di Cosenza, l’Ordine delle Professioni infermieristiche capitanato dal presidente Fausto Sposato, ha svolto l’assemblea annuale e presentato i bilanci di previsione e di rendicontazione: un momento assembleare molto atteso attraverso cui si è dialogato con i colleghi e si è reso noto tutto il lavoro portato avanti. È stata anche l’occasione, in questa particolare data, di discutere di “prevenzione dei tumori femminili”, grazie alle associazioni “salute donna” e “salute uomo” con l’importante partecipazione del presidente Adriana Imbrogno, la biologa Serena Quaglietta ed i dottori Rosalbino Biamonte ed Alfredo Zanolini.
La prima considerazione del presidente Sposato è stata rivolta «al gruppo di persone che hanno dato un contributo importantissimo con il loro senso civico e di appartenenza alla compagine professionale. I consiglieri, i componenti la commissione d’albo ed i revisori che ho l’onore di rappresentare, hanno meritato il vostro consenso», ha detto Sposato. L’altra riflessione interessa l’intera categoria che, in questi quattro anni, nonostante la pandemia, «ha dimostrato, per l’ennesima volta, di esserci e di avere raggiunto quell’equilibrio necessario allo sviluppo di nuove competenze professionali».
Per Sposato e per gli infermieri, ad ogni modo, «non sarà facile garantire il diritto alla salute ridotto ai minimi livelli di prestazione come previsto dai vari decreti nazionali, ai quali si aggiunge anche il Pnrr. Elementi che stanno ridisegnando la sanità nazionale e locale puntando sull’assistenza territoriale e domiciliare. E poi c’è la telemedicina, la teleassistenza, l’intelligenza artificiale e tutto quello che ruota attorno alle nuove tecnologie che insieme alla nascita delle Case di Comunità e degli Ospedali di Comunità farà in modo che i cittadini possano trovare risposte adeguate ai loro bisogni». Non è un caso, allora, che a dirigere queste strutture siano chiamati gli infermieri con una formazione specifica ed avanzata.
«Lo stesso decreto N°77 mette in luce la figura infermieristica affidandole un ruolo di primo piano nei percorsi di deospedalizzazione e di domiciliarizzazione dei pazienti -assicurano -. Abbiamo acquistato i locali, ormai ultimati, per dare vita al centro di simulazione così come inserito nel programma del quadriennio. Sarà l’unico centro in provincia ed uno dei pochi del sud Italia e servirà per la formazione di base e specialistica. Anche questo è un risultato importante perché il centro sarà punto di riferimento per molte attività ed organizzazioni. Abbiamo creduto in questo progetto ed oggi possiamo dire di averlo portato a termine con fatica e caparbietà. Un ulteriore tassello ad un percorso che ha messo al centro la professione. Tutta la comunità professionale ne trarrà benefici e sarà motivo di orgoglio di tutti voi. Un progetto in cui nessuno era riuscito prima», l’annuncio. «Con il centro di simulazione completiamo un programma vasto, ambizioso, temerario, presentato quattro anni addietro e che ha visto la sua piena concretizzazione in ogni punto. Segnale tangibile che il gruppo ha lavorato bene, in sinergia, con costanza e dedizione tenendo presente gli obiettivi da raggiungere e affrontando con successo le difficoltà che abbiamo incontrato»”, la chiosa del presidente.
Il lavoro del gruppo infermieristico cosentino è stato incessante ed «esprimiamo grande soddisfazione per l’apertura dei corsi di laurea del settore medico/ infermieristico che ha visto un aumento di numero (875-119-178)”, sottolinea ancora il presidente, insieme al tesoriere, al vicepresidente ed a tutti gli eletti.“Sono stati quattro anni intensi, pieni di novità, che ci hanno visti protagonisti di un cambiamento epocale dovuto in parte alla pandemia. Gli infermieri sono e saranno al centro del sistema salute, perché siamo la spina dorsale di tutto il sistema», il leitmotiv.
«Prendiamo in mano la nostra professione e facciamoci rispettare per le nostre competenze e la nostra professionalità. Abbiamo gli strumenti e la forza per farlo, dipende da noi. Non siamo stati gli “eroi” del momento per poi essere dimenticati subito dopo; siamo attori, non comparse, di un sistema complesso che parte dai bisogni dei cittadini», è invece il messaggio finale ad iscritti, colleghi e mondo sanitario tutto. Con un bilancio, tra l’altro, solido ed in attivo come ribadito dal vicepresidente Marco Laratta, dal tesoriere Fabrizio Chiappetta e dal presidente dei revisori dei conti. Tantissime novità e molte iniziative nel corso del nuovo anno appena iniziato. L’Opi riparte da qui.
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