COSENZA E’ iniziato in Corte d’Assise a Cosenza, il processo che vede unica imputata Tiziana Mirabelli: accusata di aver ucciso a coltellate Rocco Gioffrè, 75enne cosentino. L’omicida si è costituita il 19 febbraio 2023, accompagnata dal proprio legale di fiducia, nella sede della Compagnia dei carabinieri della città dei bruzi raccontando di avere colpito a morte l’anziano, suo vicino di casa. Entrambi vivevano, in due appartamenti, in uno stabile popolare in via Monte Grappa a Cosenza. Tramite il proprio legale di fiducia, l’avvocato Cristian Cristiano, la donna ha sempre asserito di aver agito per legittima difesa. Le parti offese Francesca, Pasquale e Giovanna Gioffrè sono rappresentate dall’avvocato Francesco Gelsomino. Nel corso dell’ultima udienza (ne abbiamo parlato qui), la Corte ha ammesso la lista testi presentata dalle parti ed ha acquisito la corposa produzione documentale presentata dalla difesa. Si tratta di una serie di documenti, riassunti in un indice, riferiti ad alcuni fatti relativi al rapporto tra Tiziana Mirabelli e Rocco Gioffrè e su una serie di riscontri effettuati in casa della donna, vittima di alcuni furti denunciati ai Carabinieri.
Sono 35 i testimoni chiamati a deporre. Si tratta di amici e parenti della imputata, operatori di polizia giudiziaria e consulenti tecnici. Tutti forniranno elementi utili a ricostruire quanto accaduto nel condominio a pochi passi dal Comune di Cosenza. Come dicevamo, la difesa ha presentato una serie di documenti ritenuti preziosi nel procedimento. Intanto le conversazioni chat via Facebook intercorse tra Rocco Gioffrè e Tiziana Mirabelli, fino all’agosto 2022, poi alcuni file video datati 5 settembre 2022, estratti dal telefono dell’imputata. I file potrebbero dire molto sul rapporto che i due avevano e fornire spunti utili a determinare i contorni del contesto nel quale è maturato il delitto. Infine, c’è un giallo nel giallo. I fatti si riferiscono alla denuncia di furto formalizzata da Tiziana Mirabelli. Come annunciato dall’avvocato Cristiano in Corte d’Assise, sarebbero stati portati via dall’abitazione della donna un televisore e un cofanetto, quest’ultimo ha sottolineato il legale «ritenuto importante dalla difesa».
(f.benincasa@corrierecal.it)
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