REGGIO CALABRIA «Mi auguro che la donna iraniana posso ricongiungersi presto con il figlio perché questo bambino è stato dato ad una famiglia ed è stravolto. È questo è il motivo per cui la ragazza ha anche tentato il suicidio perché dopo aver sentito che il figlio era disperato lei non ha retto più psicologicamente perché vive un vero incubo». Lo dice Lura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo all’uscita del carcere di Barcellona Pozzo di Gotto dove ha parlato con Marjan Jamali, la donna iraniana di 29 anni, accusata di essere una scafista da tre uomini che avrebbero tentato di stuprarla. «Aveva – prosegue Boldrini – delle pasticche che le avevano dato giorno per giorno e che lei non aveva mai preso perché non riteneva di averne bisogno. Quando ha sentito il figlio disperato che piangeva, lei in carcere ha avuto un momento di sconforto ed ha preso 16 pasticche tutte insieme. Questa faccenda è iniziata male, i suoi accusatori sono quelli perché hanno tentato di violentarla e che lei ha denunciato e che poi sono spariti come si fa a fare un processo con testimonianze di persone che poi si sono dileguate?». «Adesso si tratta di capire come tirarla fuori da questa situazione, ritornerà presto a Reggio Calabria proprio perché qui la perizia psichiatrica non denota nessun problema, ha fatto quel gesto solo per disperazione. So che l’avvocato chiederà i domiciliari e mi auguro che ci riesca perché la ragazza non ha nessuna intenzione di scappare e vuole fare solo chiarezza sulla sua posizione».
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