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il caso

Messaggi, chiamate anonime e inseguimenti: finisce l’incubo per una donna di Gizzeria

Condannato un uomo (con pena sospesa) dopo aver patteggiato. La donna vittima di stalking, violenze e della morbosità dell’uomo

Pubblicato il: 11/03/2024 – 13:41
di Giorgio Curcio
Messaggi, chiamate anonime e inseguimenti: finisce l’incubo per una donna di Gizzeria

LAMEZIA TERME Stalking, violenza privata e tentata violenza sessuale. Sono le accuse rivolte ad un uomo originario di Gizzeria, nel Catanzarese, A.T.C., condannato a due anni dal giudice del Tribunale di Lamezia Terme, con pena sospesa. Una sentenza firmata dal giudice Domenico Riccio, dopo la richiesta di patteggiamento avanzata dai difensori dell’imputato.
L’uomo, infatti, attraverso molestie telefoniche, aggressioni fisiche, ingiurie e pedinamenti si sarebbe mostrato «particolarmente morboso» nei confronti di una donna, vittima delle ossessioni dell’imputato, anche attraverso i social network.

Gli episodi

Gli episodi ricostruiti sono molteplici e sono andati avanti per alcuni mesi, fino a dicembre dello scorso anno. Così come denunciato dalla vittima e ricostruito poi in fase di dibattimento, infatti, l’uomo avrebbe poi infastidito la donna con telefonate e messaggi indesiderati, insultandola ogni volta che la incontrava in compagnia di un uomo, così come è accaduto in un paio di circostanze a dicembre del 2023. Così come denunciato dalla vittima, inoltre, l’uomo quest’estate si sarebbe anche recato a casa sua, per poi dileguarsi, tempestandola di messaggi e chiamate anche anonime: circa 80 in una sola giornata.

L’ossessione

Una vera ossessione per l’imputato che, una sera, ha addirittura aspettato la vittima, vicino alla sua autovettura parcheggiata in un’area buia. E, dopo averla tempestata di domande al suo arrivo, l’imputato ha iniziato a toccarla, provando più volte anche a baciarla. Qualche giorno dopo, inoltre, incontrata per strada la vittima, l’uomo ha iniziato a seguirla mettendo in atto una serie di manovre pericolose e sorpassi, costringendo la donna a fermarsi.
Una situazione di disagio, oppressione e paura per la donna che ha prontamente denunciato tutto ai carabinieri. Una storia che, per fortuna, non ha avuto risvolti ben più gravi. (g.curcio@corrierecal.it)

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