COSENZA «Quella delle comunità energetiche rinnovabili è una vera e propria rivoluzione del panorama energetico nazionale, abbiamo l’obiettivo di ridurre il gas serra attraverso l’energia pulita ribaltando il rapporto attuale e arrivando ad avere energia per due terzi da da rinnovabili e un terzo da fossili. Questo significa anche ridurre i costi per le famiglie e per le imprese». A parlare, in collegamento video, è il ministro per l’ambiente Gilberto Pichetto Fratin intervenendo a Cosenza, nel corso della tappa calabrese di “InsiemEnergia”, un giro d’Italia per promuovere le Comunità energetiche rinnovabili, ospitato dalla Camera di Commercio guidata dal presidente Klaus Algieri. Pichetto Fratin si dice fiducioso, quando si sofferma sulla diffusione delle comunità energetiche. «Ci aspettiamo sia forte e che sia a vantaggio dell’ambiente, della società e delle famiglie». Secondo il ministro, «si stanno creando le condizioni per intervenire sulle modalità di approccio da parte dei cittadini e delle imprese, che diventano consumatori e produttori contemporaneamente. Una portata di cambiamento nell’approccio culturale rilevante che consentirà anche di arrestare lo spopolamento dei territori dal quale tutti potranno trarre un vantaggio economico». Infine la chiosa, «l’augurio che faccio alle imprese e alle famiglia, ma all’Italia tutta, è di cogliere questa occasione».
In collegamento video, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto si è soffermato sulle opportunità da cogliere grazie alla costituzione di reti energetiche. «Tra le tasse quella più iniqua è la bolletta, perché l’aumento colpisce soprattutto le famiglie più deboli economicamente e quindi pensare di costruire delle comunità energetiche è un progetto decisamente positivo». Le comunità energetiche possono essere realizzate anche da istituzioni e comuni, «riducendo la spesa per gli edifici pubblici». Per questo, la Regione – dice Occhiuto – «sta pensando di sviluppare una comunità energetica nella Cittadella (ne abbiamo parlato qui) e stiamo approfondendo la possibilità di realizzare una Cer anche negli ospedali pubblici». (f.b.)
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