REGGIO CALABRIA Rinviata la nascita dell’”Agenzia regionale di sviluppo delle aree industriali e per l’attrazione di investimenti produttivi”. Il rinvio è stato deciso nell’odierna seduta del Consiglio regionale su richiesta del consigliere regionale di Azione, Giuseppe Graziano: non c’era infatti la maggioranza qualificata necessaria per varare un nuovo ente pubblico qual è questa Agenzia, la cui istituzione è prevista da una proposta di legge della Giunta Occhiuto. L’aula in realtà oggi ha affrontato l’esame abbinato di due proposte di legge, quella della Giunta e l’altra dal consigliere regionale del Pd, Raffaele Mammoliti, ma il testo assunto come base è stato quello dell’esecutivo Occhiuto: sul tema si è comunque sviluppato un dibattito molto serrato, con l’opposizione di centrosinistra fortemente critica nei confronti della maggioranza.
La nuova Agenzia di fatto manda – dovrebbe mandare – in soffitta il Corap, il Consorzio per le attività produttive oggi in liquidazione tra mille ritardi e mille criticità, causate da un processo di accorpamento rivelatosi complicatissimo e sostanzialmente fallimentare. L’Agenzia – prevede l’articolato – «è ente strumentale della Regione, ente pubblico economico per la gestione delle aree, dei nuclei e delle zone industriali della Regione, già di competenza del Corap, nonché per l’attrazione di investimenti produttivi, ed è dotata di autonomia regolamentare, organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile e finanziaria». L’Agenzia punterà all’attrazione di investimenti attraverso «azioni tese a favorire l’insediamento e lo sviluppo di imprese in Calabria, offrire servizi di assistenza e promozione per l’attrazione di investimenti produttivi; promuovere opportunità di investimento e assistere gli investitori nel loro insediamento e nello sviluppo di progetti, supportandoli per tutta la durata del ciclo di vita dell’investimento; sostegno all’attrattività del contesto territoriale, anche con riferimento alte aree Zes». La proposta di legge della Giunta regionale prevede che sono organi dell’Agenzia il presidente, il direttore, il Revisore unico dei conti. Sempre dall’articolato: «Il presidente è nominato dal presidente della Giunta regionale e dura in carica tre anni, l’incarico ha carattere fiduciario e al presidente spetta un compenso annuo pari a euro 50.000,00 al lordo di tasse e oneri fiscali e previdenziali… L’incarico di direttore è conferito dal presidente della Giunta regionale per la durata di tre anni rinnovabili e ha diritto ad una retribuzione omnicomprensiva pari a quella del dirigente generale della Regione Calabria: è individuato mediante procedura idoneativa… E si prevede poi che «il personale dipendente a tempo indeterminato del Corap è trasferito all’Agenzia e mantiene il trattamento giuridico ed economico fondamentale e accessorio, limitatamente alle voci fisse e continuative». Ovviamente lo start non sarà a costo zero per la Regione: per assicurare l’espletamento della fase di avvio, si prevede un importo complessivo pari a euro 2.700.000,00 per l’anno 2024 e a euro 2.600.000,00 per l’anno 2025.
Serrato il dibattito. Mammoliti all’attacco: “Con questo provvedimento si affievolisce l’azione riformatrice che il presidente Occhiuto e la sua maggioranza hanno provato a imprimere, e si ripristina un’azione conservatrice e cade la maschera della narrazione del presidente che descriveva un Pd sempre bastian contrario alle riforme. Con questa Agenzia la maggioranza ripropone un modello che replica quello fallimentare delle Asi e del Corap e si dimostra poco incline al confronto democratico, perché per l’esame abbinato ha subito assunto il testo base della Giunta con un ordine di scuderia che non ha tenuto conto dell’opportunità di audire sindacati e forze sociali. Non c’è alcuna riforma delle politiche industriali: Occhiuto e la maggioranza – ha rilevato Mammoliti – hanno fatto un testo a tavolino senza nemmeno andare sul posto nell’area industriale di Lamezia Terme, dove c’è stata un’intimidazione a un’azienda di Callipo e c’è un problema di videosorveglianza”. Rincara Antonio Lo Schiavo, capogruppo del Misto: “Concordo pienamente con l’intervento di Mammoliti. Questa proposta di legge mi sembra che porta la Calabria indietro nel tempo, agli anni ’70, con un’idea dirigista della Regione nell’economia: i Consorzi industriali hanno fallito in passato e riproporne il modello è sbagliato. A replicare l’assessore regionale allo Sviluppo economico Rosario Varì (Forza Italia): “Io ritengo che non abbiamo aree competitive e attrattive, e all’opposizione chiedo se vi ha convinto la gestione del Corap. Mi sembra di no, oggi invece c’è la possibilità di dotare queste aree di infrastrutture e servizi con questa nuova governance. Se si continua con il Corap in liquidazione gli incentivi e le opportunità che ci fornisce anche il Pnrr sono inutilizzabili, invece con un’Agenzia possono essere utilizzati. A Mammoliti ricordo che il progetto della sicurezza è stato appaltato e avremo aree sicure ma questo grazie al commissario Zes e in altre aree lo possiamo fare solo con una Agenzia, un’agenzia prevista da una legge regionale del 2019. La proposta di legge presentata da Mammoliti – ha rimarcato Varì – non mi ha convinto perché parte dall’assunto che la gestione delle aree industriali possa essere delegata ai Comuni, cioè quegli enti che in questo Consiglio abbiamo più volte indicati come deboli e poveri di risorse umane e finanziarie. L’Agenzia invece è un ente snello che semplifica”. Dopo l’intervento di Varì, ha preso la parola Graziano, che propone il rinvio della votazione non essendoci in aula la maggioranza qualificata necessaria per la creazione di un nuovo ente pubblico: la proposta di rinvio è stata dunque approvata, per la nuova Agenzia se ne parlerà (forse) nella prossima seduta. Per il centrodestra una battuta d’arresto. (c. a.)
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