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Modulo e nuova mentalità, cosa cambia con l’arrivo di Viali sulla panchina del Cosenza

Addio al 4-2-3-1 e recupero di Florenzi in attesa di Tutino. Ma al mister viene chiesto soprattutto di riportare entusiasmo nell’ambiente rossoblù

Pubblicato il: 13/03/2024 – 10:47
di Francesco Veltri
Modulo e nuova mentalità, cosa cambia con l’arrivo di Viali sulla panchina del Cosenza

COSENZA Il ritorno di William Viali a Cosenza impone urgenti cambiamenti tattici e mentali in una squadra che, pur mostrando a sprazzi cose buone in questa stagione, ha evidenziato fragilità a cui non si è riuscito mai a porre rimedio. L’esonero di Fabio Caserta e l’ingaggio dell’ex mister del miracolo salvezza in quel di Brescia, induce a pensare che il progetto tattico fin qui messo in pratica deve essere rapidamente accantonato. Non sarà facile, considerato che alla fine del torneo di B mancano appena nove partite, ma probabilmente la scelta del club è ricaduta su Viali proprio perché conosce bene gran parte dei calciatori rossoblù per averli allenati fino al giugno scorso (ben nove, infatti, erano presenti in organico nello spareggio playout del “Rigamonti”).

Dal 4-2-3-1 al 4-3-3 (o 4-4-2)

Dunque, l’obiettivo è dimenticare il 4-2-3-1 che tanto ha fatto discutere la piazza perché apparso troppo sbilanciato, risollevare psicologicamente il gruppo e riproporre un modulo più equilibrato che sia in grado di sfruttare le individualità finora messe da parte. A cominciare innanzitutto da Florenzi, reduce sì da un infortunio grave e lungo, ma forse non compreso fino in fondo da Caserta. Il talentino sardo già contro il Cittadella è apparso in ripresa e pronto a dare il suo contributo in questo finale di stagione. In un centrocampo a tre (ma, perché no, anche a quattro) o in una posizione più avanzata in un ipotetico 4-3-2-1 potrà sicuramente esprimersi al meglio.
In attesa del ritorno di Tutino (goleador principe) in attacco bisognerà studiare nuove strategie per arrivare al gol con meno affanni. Ma partiamo da modulo.
Il 4-3-3 al momento appare quello più indicato per le caratteristiche dei calciatori presenti nella rosa rossoblù. Un 4-3-3 che come già accaduto un anno fa, può trasformarsi rapidamente in un 4-3-2-1 o in un 4-4-2. E allora ipotizziamo un undici tipo, con varianti. Davanti a Micai, il quartetto di difesa dovrebbe essere composto da Gyamfi (Cimino), Camporese, Meroni (se sta bene, altrimenti Venturi) e Frabotta. Senza dimenticare D’Orazio, tra i protagonisti del miracolo salvezza dell’estate scorsa, che a partita in corso potrebbe risultare utile tatticamente. A centrocampo, spazio a Zuccon (in alternativa Calò), Praszelik (o Voca) e appunto Florenzi, mentre nel reparto offensivo Antonucci a sinistra e Marras a destra (con la possibilità di accentrarsi) supporterebbero l’unica punta che, aspettando Tutino, potrebbe essere uno tra Mazzocchi e Crespi. Ci sarebbe anche Forte, è vero, ma l’ex Ascoli che proprio Viali ha allenato nella sua breve esperienza in terra marchigiana prima di farlo partire verso Cosenza senza grossi drammi, non sta attraversando la sua annata migliore e la sensazione è che difficilmente riuscirà a riprendersi totalmente entro la fine del campionato.
Il 4-3-3, come dicevamo, potrebbe trasformarsi a seconda dell’avversario di turno, in un 4-3-2-1 o anche in un 4-4-2, con Marras spostato sulla linea dei centrocampisti, Florenzi a sinistra e Antonucci a fare coppia con la prima punta.
Ovviamente, si tratta di ipotesi, spetterà poi a Viali comprendere in fretta qual è la soluzione più adatta per fare rendere al meglio la sua nuova vecchia squadra. Sabato a Terni, in uno scontro salvezza che si preannuncia infuocato, l’allenatore di Vaprio d’Adda dovrà rinunciare allo squalificato Zuccon, inoltre Voca si sta allenando a parte e le sue condizioni sono da valutare. Ma al di là dei numeri e delle posizioni in campo da occupare, ciò che viene chiesto Viali è soprattutto una svolta immediata sotto il profilo mentale. L’anno scorso, seppure solo nel girone di ritorno a grazie agli innesti di qualità arrivati nel mercato invernale, la squadra, da ultima in classifica, riuscì a risollevarsi spinta proprio dal carisma dal suo condottiero, capace, con l’entusiasmo che lo contraddistingue e il suo saper stimolare la piazza con le parole giuste, di fare tornare allo stadio “San Vito Marulla” gli ultras della curva Nord che fino a quel momento avevano disertato gli spalti in segno di protesta contro la società del presidente Eugenio Guarascio. Ritrovare quei sorrisi perduti, sarebbe già un buon punto di partenza. Per centrare innanzitutto una salvezza senza più sofferenze. (f.veltri@corrierecal.it)

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