ROMA La Corte di Cassazione (sesta sezione) ha annullato con rinvio per un nuovo giudizio l’ordinanza di applicazione di misura cautelare nei confronti di Giuseppe D’Andrea (difeso dagli avvocati Di Renzo e Aquilano) arrestato nel corso del blitz “Maestrale” coordinato dalla Distrettuale antimafia di Catanzaro.
Il classe ’77 di Tropea, secondo l’accusa, «quale pubblico ufficiale impiegato presso l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale della sede di Vibo Valentia, sarebbe stato in grado di informare Giuseppe Armando Bonavita circa la calendarizzazione delle visite fiscali da parte dei medici dell’ente, simulando la sussistenza di patologie quali: “dolore al rachide cervicale con irradiazione alle braccia con parestesie alle mani. Riferisce altresì turbe digestive con associati episodi di vomito post-prandiale, eruttazione, pirosi” per far ottenere a Bonavita l’indennità dalla “Cassa Marittima”». D’Andrea è uno dei 188 imputati nel processo “Maestrale” già iniziato davanti ai giudici del Tribunale di Vibo Valentia. (Gi. Cu.)
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