A Sud l’uomo è tartaruga, lumaca. Ha casa sulle spalle, su spalle che stanno fuori dalle case. Per questo il Sud è macerie di città sconfitte, di sfide inutili a un cielo che si è fatto tetto per l’uomo. Il cemento non serve, non è mai servito, polvere che è tornata o tornerà alla polvere. Eruzioni, alluvioni, terremoti, sono sentenze divine: divieti edilizi. I figli sono figli di strade sterrate, di rioni famiglia. Si sono erette basiliche, dove sarebbe bastato un tenue riparo di paglia, e il cielo le ha schiacciate, le schiaccerà. Il Mediterraneo è unica e immensa Patria, casa senza porte in cui stare fuori è stare dentro, c’è posto per tutti. Non ha senso costruire una casa all’interno di un’altra casa. Così, al Sud si era arrivati a capire l’errore, ma da tempo relativo si è tornato a vivere nella contraddizione: imitando, essendo stati spinti a farlo, quella che a Settentrione è una necessità, lì il cielo non è tetto. A Nord il cielo non è tetto perché nessun tipo di Dio ha costruito il Nord perché fosse abitato. Il Nord abitato è una fallimentare ambizione umana: la vita non ci è nata, vi si è spostata, in un moto che avrebbe dovuto essere passaggio. Così a Nord si vive da sempre nella contraddizione imitando qualunque tipo di Dio nella costruzione di case a modello di cielo. L’uscita dalle contraddizioni umane del Sud è l’abbandono delle case.
L’uscita dalle contraddizioni umane del Nord è il ritorno a casa, al Sud. L’equivoco del Settentrione è modellare il Meridione a propria immagine.
Il Sud si è perso dietro un culto ingannevole e non legge nel proprio passato quanto portano scritto addosso i resti di antiche rovine: non servivamo. Tutto già c’era e tutto può tornare a esserci. La modernità del Nord non è un treno perso, solo un treno sbagliato. Che ha sempre corso verso il nulla, allontanandosi dal traguardo invece di avvicinarsi.
Al Sud l’uomo è sempre stato sul traguardo, ma non lo vede perché si è costruito dei muri intorno. Solo l’istinto sopravvive, che è istinto culturale e di sopravvivenza. Da ciò nasce il non finito mediterraneo, le case a metà, a meno della metà. La vita non ha bisogno muri, la vita deve aggrapparsi alle terre che non hanno muri, insistere sugli spazi in cui non ci sia bisogno di incubarsi nel cemento per non essere sopraffatti dalla natura.
Al Sud è sempre e solo servito un sottile tetto di paglia, per trascorrervi i palpiti di cattive digestioni di nuvole, solo temporanee. Il Sud è Patria senza bisogno di casa. Il Nord è case con un bisogno spasmodico di Patria, per questo le invasioni, le annessioni, le discese, da secoli arrivano da latitudini al gelo.
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