COSENZA Uno step fondamentale nel progetto di realizzazione della “Grande Cosenza“, che mette insieme le città di Cosenza, Rende e Castrolibero. Dopo la presentazione dello studio di fattibilità, spetta alla Prima commissione Affari istituzionali in Consiglio regionale (presidente Luciana De Francesco) discutere ed approvare la proposta di provvedimento amministrativo con cui si chiede al Presidente della Regione Calabria di indire il referendum. Come ha scritto Lucia Serino sul Corriere della Calabria: «È difficile abbattere i campanili in Italia, anche se da qualche parte del Paese persino torri blasonate e internazionali rischiano di cadere». E così potrebbe succedere anche nei tre comuni cosentini. Chi, da sempre, spinge per la realizzazione del progetto è il vicepresidente del Consiglio regionale Pierluigi Caputo. Che al Corriere della Calabria – un paio di mesi fa – aveva anticipato «l’indizione, entro il 2024, del referendum che vedrà il coinvolgimento dei cittadini».
La realizzazione di un unico centro di governo, affonda le proprie ragioni nella conformazione di un territorio che «per le radici storiche, ha già di per sé forti connotazioni di contiguità territoriale ed unitarietà naturale». Questo uno dei passaggi più importanti della relazione illustrativa sul tavolo dei consigliere che compongono la commissione. L’area urbana trarrebbe vantaggio, sempre secondo quanto messo nero su bianco nella relazione, «dal paesaggio accademico dell’Università della Calabria, reso ancora più prestigioso dopo l’istituzione, da parte del Comitato regionale di coordinamento delle università calabresi, di quattro nuovi corsi di laurea: Servizi giuridici per l’innovazione digitale, Tecnologie del Mare e della Navigazione, Infermieristica e Medicina e Chirurgia TD – con cliniche dell’Annunziata».
Tornando al coinvolgimento diretto dei cittadini, affinché la fusione dei Comuni coinvolti nella proposta di legge si possa concretizzare è prevista l’indizione del referendum consultivo ai sensi dell’articolo 40 della Legge regionale numero 13/1983. Sarà, quindi, sottoposta alla consultazione popolare la scelta del nome del Comune di nuova istituzione. Questo è un punto importante, perché da Casali del Manco a Lamezia Terme, a Corigliano-Rossano: la fantasia si sbizzarrisce per battezzare i nuovi comuni. Il nuovo Ente è istituito, a decorrere dal 1 febbraio 2025. I beni demaniali e patrimoniali
dei preesistenti Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero saranno eventualmente trasferiti al demanio ed al patrimonio del Comune di nuova istituzione. Fino all’insediamento dei nuovi organi, a seguito delle elezioni amministrative, le funzioni di governo del Comune saranno esercitate dal Commissario, nominato ai sensi della vigente legislazione.
(f.benincasa@corrierecal.it)
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