LAMEZIA TERME “Nessuna novità”, risponde in chat quasi sconfortato l’alto dirigente del Pd calabrese che chiede l’anonimato. “Nessuna novità” è il laconico messaggio che dà la misura della situazione ancora di stallo che si registra in casa democrat, anche in Calabria, in vista delle elezioni europee. Ovviamente, di tempo ancora ce n’è, per definire percorsi e candidature, e l’agenda politica al momento è concentrata su altre priorità, come ha rivelato la cronaca di questi ultimi giorni prima con le Regionali abruzzesi e ora con quelle lucane a tenere banco con le analisi e le controanalisi sul campo largo o stretto e sull’alleanza più o meno organica con il Movimento 5 Stelle. La verità è che al Nazareno ancora non si sono seriamente mobilitati per le Europee, e questo ha consolidato una sorta di un limbo e un atteggiamento di attendismo che per ovvie ragioni continuano a proiettarsi anche sui territori, alimentando ancora di più incertezze, confusioni, fibrillazioni: e sotto questi aspetti, la Calabria è notoriamente un terreno particolarmente già fertile di suo. L’impasse romano riguarda anzitutto le mosse della leader del Pd Elly Schlein, la cui discesa in campo per le Europee resta possibile. Fin quando non si chiarirà questo “nodo” ogni ragionamento resta accademico, perché è evidente che una candidatura di Schlein alle Europee, anche da non capolista, è destinata comunque cambiare ogni schema sul tavolo.
Fonti accreditate e organi di informazione di primo piano come “Repubblica” nei giorni scorsi hanno anche avanzato l’ipotesi di una candidatura della giornalista Lucia Annunziata da indipendente come capolista del Pd nel collegio Sud, e inoltre sembrano scontate le candidature della vicepresidente uscente dell’Europarlamento, Pina Picierno, e del sindaco di Bari e presidente dell’Anci Antonio Decaro. Dovrebbero essere loro i “cavalli di razza” che il Pd schiererà ai nastri di partenza delle Europee, le figure sulle quali concentrare le maggiori attenzioni, e sia Picierno sia Decaro, con incontri più o meno pubblici, hanno già acceso i motori anche in Calabria: fonti dem qualificate del resto ricordano l’asse che storicamente c’è tra la stessa Picierno e il senatore e leader del Pd calabro Nicola Irto o tra Decaro e diversi sindaci tra cui il primo cittadino reggino Giuseppe Falcomatà. Big in campo lanciati da Roma, quindi, ma questo non toglie che anche il Pd calabrese debba fornire un proprio contributo alla causa comunitaria. Finora però il quadro di incertezza che continua a respirarsi al Nazareno, unito all’endemica tendenza a disunirsi che caratterizza il partito regionale, non aiuta a imbastire una riflessione in questa direzione, se è vero che in Calabria i primi “sondaggi” interni ed esterni su una eventuale disponibilità a candidarsi non hanno sortito effetti. Da quanto trapela, comunque, l’orientamento è quello di puntare anche su amministratori o su esponenti della società civile comunque legati al partito, anche se ovviamente trovarli e soprattutto convincerli potrebbe essere complicato, visto che le Europee tutto sono tranne che una passeggiata. Si aspettano insomma segnali più precisi da Roma e sotto questo aspetto qualche passo in più potrebbe registrarsi il 21 marzo, quando a Cosenza è atteso uno dei leader del Pd nazionale, l’ex ministro Andrea Orlando, che al Cinema San Nicola insieme al segretario socialista Enzo Maraio e a Marco Sarracino parlerà di “Calabria Europa” confrontandosi tra gli altri con il sindaco bruzio Franz Caruso e con il dirigente nazionale Carlo Guccione, legatissimo allo stesso Orlando. Si vedrà. Di tempo ancora ce n’è ma il senso di un Pd che rischia di arrivare “lungo” alla definizione delle candidature è concreto: come “deadline” si parla al massimo di metà aprile, quando tra l’altro il Pd calabrese – riferiscono fonti accreditate – potrebbe tenere la conferenza programmatica regionale alla presenza della stessa Schlein. (a. c.)
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