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il progetto

Ponte sullo Stretto, l’avvio «entro l’estate 2024». Il 2032 «primo anno di piena operatività» – IL DOCUMENTO

Nel documento presentato ai sindaci: caratteristiche tecniche, collegamenti stradali e ferroviari, impianto strutturale, documentazione ambientale

Pubblicato il: 19/03/2024 – 17:28
Ponte sullo Stretto, l’avvio «entro l’estate 2024». Il 2032 «primo anno di piena operatività» – IL DOCUMENTO

VILLA SAN GIOVANNI «Unirà la Sicilia al Continente e il Mediterraneo all’Europa»; rappresenterà lo «snodo di un sistema infrastrutturale integrato, al servizio del territorio e dei cittadini»; «implementerà il “Corridoio Scandinavo-Mediterraneo’’ (Helsinki-Palermo-La Valletta) proiettando verso l’Europa la più grande e popolosa isola del Mediterraneo». Questo il ruolo strategico attribuito all’opera che da decenni anima il dibattito politico in Italia, ma che mai quanto adesso è stata vicina alla realizzazione: il Ponte sullo Stretto, il “collegamento stabile tra Sicilia e Calabria” il cui progetto ieri e oggi è stato illustrato dall’amministratore delegato della società Stretto di Messina Pietro Ciucci nei Comuni delle città sulle due sponde dello Stretto – Villa San Giovanni e Messina – dove sorgeranno i cantieri. «Entro il 2024», è la promessa e la speranza di Matteo Salvini, vicepremier e ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti.

collegamento ponte sullo stretto

Il documento

Nel documento presentato ai sindaci vengono illustrati tutti i passaggi compiuti e quelli da compiere per arrivare all’apertura dei cantieri secondo i tempi previsti. «Il Progetto Definitivo, costituito da oltre 9800 elaborati, redatto dal Contraente Generale e approvato dalla società Stretto di Messina nel Luglio 2011, si basa su Progetto Preliminare approvato dal CIPE nel 2003, Soluzioni progettuali presentate dal GC in fase di gara, Ulteriori approfondimenti richiesti dalle Autorità locali, Aggiornamenti normativi (NTC-08, D.Lgs. 81/08, ecc.), Risultati delle indagini geologiche, geotecniche, ambientali e archeologiche».

Si prevede dunque, come già detto, un avvio della fase realizzativa entro l’estate 2024 e il 2032 come «primo anno di piena operatività dell’opera».
Queste le prossime tappe: «Indizione da parte del MIT della Conferenza di Servizi istruttoria. Avviso di avvio del procedimento per la dichiarazione di pubblica utilità. Entro 90 giorni dalla trasmissione della documentazione al MASE (fatta salva la richiesta di integrazioni), conclusione delle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale, Valutazione di Incidenza Ambientale e Verifica di Ottemperanza. Verifica da parte del MIT della compatibilità delle valutazioni istruttorie acquisite dalla Conferenza di Servizi e delle risultanze della Valutazione di Impatto Ambientale. Trasmissione da parte del MIT al CIPESS del PD integrato dalla Relazione del Progettista e dall’ulteriore documentazione aggiornata. Approvazione del Progetto Definitivo da parte del CIPESS e contestuale dichiarazione di pubblica utilità. Avvio delle immissioni in possesso delle aree. Il MIT quindi sottoporrà all’approvazione del CIPESS anche il piano economico-finanziario dal quale risulterà l’intera copertura del fabbisogno finanziario dell’opera».

Le caratteristiche tecniche del Ponte

Nel documento vengono illustrate le caratteristiche tecniche dell’opera: 3,666 m lunghezza complessiva del ponte sospeso; 3,300 m campata centrale e due campate laterali di 183 m; 399 m altezza delle torri sulle due sponde; 4 cavi di sospensione diam. 1,26 m (ciascuno formato da 44.323 fili di acciaio); 60,4 m larghezza dell’impalcato (3 corsie stradali per senso di marcia, 2 corsie di servizio e 2 binari ferroviari); 65 m di franco navigabile (72 metri in assenza di treni). Previste 4 corsie stradali (+2 corsie d’emergenza) – massima capacità 6.000 veicoli/ora; 2 corsie di servizio; doppio binario ferroviario – capacità massima di 200 treni/giorno; 200 anni di vita utile; aperto al traffico 365 giorni l’anno, 24 ore al giorno. Ridotti i tempi di viaggio: 1 ora per i mezzi leggeri; 1,5 ore per i mezzi pesanti; 2 ore per i treni.

Collegamenti stradali e ferroviari

Le opere stradali e ferroviarie di collegamento del Ponte al territorio – si legge nel documento – comprendono 40 km di raccordi che consentiranno il collegamento, dal lato Calabria, all’autostrada del Mediterraneo (A2) e alla stazione ferroviaria di Villa S. Giovanni e, dal lato Sicilia, alle autostrade Messina-Catania (A18) e Messina-Palermo (A20) nonché alla nuova stazione di Messina.
•20,3 km raccordi stradali complessivi
•20,2 km raccordi ferroviari complessivi

dei quali: 9,9 km di raccordi stradali lato Calabria (di cui il 41% circa in galleria) Allaccio al nuovo tracciato della autostrada del Mediterraneo; 10,4 km di raccordi stradali lato Sicilia (di cui il 71% circa in galleria) Allaccio alle autostrade Messina-Catania e Messina-Palermo; 2,7 km di raccordi ferroviari lato Calabria (di cui il 84% circa in galleria) Allaccio alla prevista linea di Alta Capacità ferroviaria Napoli – Reggio Calabria; 17,5 km di raccordi ferroviari lato Sicilia (di cui il 93% circa in galleria) Allaccio alla nuova stazione ferroviaria di Messina.
Sul versante calabrese sono previste opere stradali e ferroviarie per 13 chilometri.

Il Centro Direzionale

«La progettazione preliminare dell’Area Direzionale, nonché quella definitiva del Centro Direzionale, sono state affidate allo “Studio Daniel Libeskind”, figura internazionale dell’Architettura e dell’Urban Design. La progettazione ha voluto esprimere l’identità mediterranea, evocando le connotazioni di un mare che esprime i legami di culture, religioni, identità, linguaggi diversi».
Il Centro Direzionale Calabria sorgerà in località Piale, a Villa San Giovanni, sarà adiacente al blocco di ancoraggio della torre del ponte a Cannitello, sarà un complesso multifunzionale e ospiterà attività connesse alla gestione dell’opera.

L’impianto strutturale

La lunghezza della campata centrale sarà di 3.300 metri. Le due torri saranno alte 399 metri ciascuna formata da 2 gambe collegate da 3 traversi. L’impianto strutturale prevede poi due blocchi in cemento armato di grandi dimensioni, in gran parte interrati, ancorano le coppie di cavi al suolo. Sistema di sospensione: 2 coppie di cavi di diametro 1,26 m con sviluppo di 5.320 m tra i due ancoraggi Sistema di pendini: funi verticali che sostengono l’impalcato su entrambi i lati collegandolo ogni 30 m alle 2 coppie di cavi. Impalcato sospeso: a profilo aerodinamico di nuova concezione.

Aggiornata la documentazione ambientale

Il documento contiene poi un aggiornamento della documentazione ambientale. Sul punto Ciacci ha spiegato: «Lo abbiamo aggiornato da un punto di vista tecnico per tenere conto delle nuove normative e di tutte le maggiori richieste in termini di sicurezza. Abbiamo aggiunto una documentazione ambientale che va oltre quella prevista per legge, abbiamo rifatto lo studio di impatto ambientale sull’intero progetto, non solo su alcune parti rispetto al 2011. Abbiamo inserito uno studio di incidenza ambientale sui 13 siti protetti dove il ponte interviene, adottando le normative più recenti, le linee guida del 2019 e facendo riferimento anche agli ultimi parametri fissati dalle due regioni, Sicilia e Calabria, riguardo ai Siti Natura 2000, comunicati a dicembre e divenuti definitivi agli inizi di gennaio. L’approvazione di questa documentazione il 15 febbraio e dovuta proprio al fatto che abbiamo atteso di avere gli ultimi dati per poterli integrare nel progetto. C’è una valutazione di impatto ambientale che è partita da pochi giorni, spiegheremo l’attività svolta, terremo conto di eventuali osservazioni, critiche o richieste di integrazione perché vogliamo fare un’opera che sia rispettosa dell’ambiente». (m.r.)

Il documento presentato a Villa San Giovanni:

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