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Accesso antimafia al Comune di Bari: Falcomatà, Caruso e Fiorita a sostegno di Decaro

Il sindaco reggino: non si gettino ombre. Il primo cittadino di Cosenza: rivedere l’impianto normativo. Fiorita: paga il no al ddl Calderoli

Pubblicato il: 20/03/2024 – 16:34
Accesso  antimafia al Comune di Bari: Falcomatà, Caruso e Fiorita a sostegno di Decaro

LAMEZIA TERME “Il sindaco Antonio Decaro è una persona perbene, la sua amministrazione un esempio per tutta Italia, il suo operato non solo brilla per trasparenza ma è anche un riferimento per tutti i sindaci che quotidianamente combattono in territori difficili respingendo i tentacoli della criminalità organizzata. Gettare ombre sull’esperienza barese è oggettivamente inaccettabile. Potranno anche recidere qualche fiore, ma non fermeranno la primavera”. E’ quanto afferma il sindaco di Reggio Calabri Giuseppe Falcomatà, delegato Anci per il Mezzogiorno e la Coesione. “Se le indagini attivate dalla magistratura – aggiunge Falcomatà – hanno scoperchiato situazioni di illegalità che interessano la città di Bari, lo si deve anche all’operato dell’amministrazione Decaro che ha sempre lavorato nella direzione della legalità, sempre dalla stessa parte nella battaglia contro le mafie. Lo dimostrano le decine di denunce che lo stesso sindaco Decaro ha presentato in questi anni e l’attività sinergica portata avanti dalle istituzioni territoriali per combattere la criminalità organizzata. Se si mette in discussione questo, rischiamo di voler sovvertire le regole della democrazia”. “Il sindaco Decaro sappia – sostiene ancora Falcomatà – che la città di Reggio Calabria è al suo fianco. Bari in questi anni è cresciuta tantissimo e costituisce un riferimento per tutte le città del sud e non solo. ReggioCalabria, da sempre amica ed affine al capoluogo pugliese, continuerà a sostenere questo percorso, che costituisce un esempio di buona amministrazione”.

L’intervento di Caruso

Anche il sindaco di Cosenza Franz Caruso esprime sostegno a Decaro. “Oggi tutti i sindaci d’Italia devono stringersi attorno al sindaco di Bari Antonio De Caro che ci rappresenta al vertice dell’Anci, l’associazione di tutti i primi cittadini. L’invio della commissione d’accesso Antimafia a Bari rappresenta una linea di frontiera oltre la quale non si può più andare e che anzi deve servire a noi tutti per indurre alla riflessione ponendo un argine al più presto”. Così, in una nota, il sindaco di Cosenza Franz Caruso. “L’impianto normativo che fa da genesi allo strumento dell’avvio delle procedure di accertamento e scioglimento antimafia è assolutamente da rivedere e necessita di riforme urgenti – continua Caruso -. Non è più tollerabile che indistinti indizi probatori preliminari, confusi e generici, finiscano senza contraddittorio in una richiesta di commissione d’accesso e da qui, sempre senza contraddittorio e conoscenza stratificata di atti completi e acclarati, in un comitato per l’ordine e la sicurezza che quasi sempre chiede e decreta di fatto lo scioglimento dei Comuni per mafia. È accaduto e accade sempre più spesso in Calabria, con destini giudicanti che poi smentiscono quasi sempre lo stesso scioglimento, e stavolta accade e mette a rischio una grande città del Mezzogiorno come Bari. Un faro per tutto il Sud. Non si conoscono carte e retroscena dell’inchiesta della Dda di Bari, ma è appena il caso di ricordare che anche la procura distrettuale di Bari ha tenuto a precisare che l’attività del sindaco ha anzi eventualmente posto un argine alle possibili derive criminali, così lasciando intendere di esserne estranea se non parte lesa rispetto ad eventuali reati. Noi sindaci siamo quotidianamente in prima linea contro le infiltrazioni mafiose, questo è, al contrario, il vero tema. E un rivisitato e onesto impianto normativo dovrebbe semmai fornire più poteri e strumenti di difesa ad un primo cittadino piuttosto che lasciarlo in balìa di norme ambigue spesso e volentieri rese muscolari da questa o quella parte politica in Parlamento. Generando ulteriori ambiguità e pensieri maliziosi. Noi siamo convinti invece – ha concluso Franz Caruso – che oggi quello che De Caro definisce “attacco” è frutto di un impianto normativo che si presta alle degenerazioni. Non vogliamo nemmeno immaginare che un governo e dei ministri si prestino alla parte politica in commedia colpendo un bravo sindaco, prossimo candidato alle Europee, mettendo a repentaglio una grande città come Bari”.

Fiorita: e adesso scioglieteci tutti

«E  ora scioglieteci tutti, se avete coraggio»: così il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, secondo cui «le ombre gettate su un sindaco bravo e onesto come Antonio Decaro, non sono un attacco alla sola città di Bari, ma a tutti i sindaci del Meridione che cercano di opporsi allo strapotere della criminalità. Ma nessuno mi toglie dalla testa che De caro sia stato colpito perché è l’alfiere dalla battaglia che stiamo conducendo contro l’insensata proposta di autonomia differenziata. A pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina. Sono orgoglioso dell’amicizia che mi lega a ad Antonio Decaro che, peraltro, ho avuto modo recentemente di ospitare a Catanzaro proprio per un dibattito sul disegno Calderoli. Se qualcuno pensa di indebolire l’onda meridionale, che si oppone alla divisione dell’Italia, sbaglia di grosso».

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