VIBO VALENTIA Respinta a metà l’astensione del giudice a latere Giulia Conti e della presidente del collegio Tiziana Macrì per il processo Maestrale. È la decisione del presidente del tribunale Antonio Di Matteo, comunicata nell’udienza odierna tenuta presso l’aula bunker del nuovo Palazzo di Giustizia vibonese. Il processo, che raggruppa le tre operazioni Maestrale, Olimpo e Imperium, è iniziato lo scorso 11 marzo, con la richiesta (accolta) da parte della Dda di astenersi a due componenti su tre del collegio giudicante. Decisione in parte ribaltata dal presidente del Tribunale. Secondo Di Matteo, infatti, non si ravvisa incompatibilità per quanto riguarda la presidente del collegio Tiziana Macrì a proposito della posizione di Costantino Gaudioso, per il quale si era pronunciata in passato nel ruolo di gip, in quanto si tratta di una pronuncia «soltanto sulla sussistenza di indizi» e non un giudizio.
Viene accolta la richiesta di astensione di entrambe per due capi d’imputazione in riferimento a Francesco Barbieri. Quest’ultima motivata dal fatto che i due giudici hanno già fatto parte di un collegio giudicante che si è già espresso, in maniera assolutoria, sui reati contestati a Barbieri, la cui posizione ora potrebbe essere stralciata per mantenere l’attuale collegio. Di Matteo cita l’esempio di Silvana Mancuso, la cui posizione da Rinascita Scott è stata poi discussa con il processo Petrolmafie, arrivato a conclusione a dicembre scorso con la condanna della Mancuso a 12 anni. Decisione a cui la pubblica accusa ha risposto annunciando il ricorso in appello. (Ma.Ru.)
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