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«Roma città libera da mafie e corruzione». La Capitale accoglie le famiglie delle vittime innocenti

Don Ciotti: «Liberare il passato e il presente dalla retorica della memoria»

Pubblicato il: 20/03/2024 – 17:55
«Roma città libera da mafie e corruzione». La Capitale accoglie le famiglie delle vittime innocenti

ROMA «Il diritto di ogni persona è di essere chiamato per nome e domani li vogliamo sentire con forza quei nomi». Una lista che si allunga ogni anno. Sono oltre mille quelli delle vittime innocenti uccise dalla mano armata della criminalità organizzata. Uomini, donne, bambini. Vite e storie interrotte da una lunga scia di sangue che ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera vengono ricordate in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie organizzata da Libera, che quest’anno, nella XXIX edizione, si svolge a Roma. Nel pomeriggio, i familiari – giunti familiari da ogni parte d’Italia – sono stati accolti nella Basilica di Santa Maria in Trastevere dove si è tenuta la veglia di riflessione e preghiera ecumenica.

Roma libera dalle mafie

Un impegno che si rinnova di anno in anno, sempre con maggiore forza, grazie alla partecipazione di associazioni, scuole, realtà sociali, enti locali.
Quest’anno, per l’evento è stato scelta la Capitale, con lo slogan “Roma città libera” si vuole evocare il capolavoro del neorealismo di Roberto Rossellini “Roma città aperta”: un’opera d’arte che parla di resistenza e della lotta per la libertà. In nome di quella libertà don Ciotti ha lanciato la proposta di un gemellaggio tra Roma e Cittanova, paesino in provincia di Reggio Calabria, terra d’origine di Teresa Gullace, icona della Resistenza all’occupazione nazifascista nella Capitale che ispirò Rossellini per il personaggio di Pina, ruolo interpretato da Anna Magnani. «A ottant’anni dalla liberazione dell’occupazione nazi-fascista, – spiega Libera – oggi Roma deve nuovamente aprirsi e liberarsi». Per questo è fondamentale «riaccendere i riflettori sulla presenza della criminalità organizzata nella Capitale e nel Lazio e per combattere la pericolosa e sempre più dilagante normalizzazione dei fenomeni mafiosi e corruttivi che raggiungono i centri e le periferie».

Don Ciotti

«Il diritto di ogni persona è di essere chiamato per nome e domani li vogliamo sentire con forza quei nomi». Così don Ciotti ha accolto i familiari delle vittime innocenti. Gli oltre mille nomi delle vittime verranno letti in contemporanea in diverse parti d’Italia. «Quell’elenco – ha aggiunto il fondatore e presidente di Libera – ogni anno si allunga un po’. Dobbiamo liberare il passato e il presente dalla retorica della memoria. Nell’importanza del ricordo ci sono volti, storie, fatiche e speranze». Parlando del pericolo della criminalità organizzata, don Ciotti ha sottolineato che “Le mafie sparano di meno, è vero, ma sono sempre più forti».

Il corteo

Il corteo partirà domani mattina alle 9 da piazza Esquilino e arriverà alle 10.30 al Circo Massimo, dove – dopo i saluti di Roberto Montà, presidente di Avviso Pubblico – verranno letti i nomi delle vittime innocenti. A seguire l’intervento conclusivo di don Ciotti. «I “cento passi” verso e dopo il 21 marzo, avranno lo scopo di raggiungere i centri e le periferie in cui la criminalità assume forme differenziate, per ribadire che Roma può e dev’essere una città Libera, capitale di un’Italia che dev’essere liberata da mafie e corruzione». (m.r.)

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