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Mafia, sequestrati a Marcello Dell’Utri beni per 10,8 milioni

Il fondatore di Forza Italia è accusato di aver violato la normativa antimafia

Pubblicato il: 21/03/2024 – 14:00
Mafia, sequestrati a Marcello Dell’Utri beni per 10,8 milioni

FIRENZE Sequestro preventivo di beni sino alla somma di 19.090.451 milioni di euro. E’ il provvedimento emesso dal gip del tribunale di Firenze Antonella Zatini ed eseguito dalla Direzione investigativa antimafia del capoluogo toscano nei confronti di Marcello Dell’Utri accusato di aver violato la normativa antimafia. Dell’Utri, secondo quanto spiega la Dda fiorentina, che aveva richiesto il provvedimento, «con più azioni e omissioni, in tempi diversi, in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, pur essendovi tenuto – in quanto condannato con decisione passata in giudicato, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione del 9 maggio 2014, depositata il l o luglio 2014, per il reato di concorso esterno nel delitto di associazione di tipo mafioso – ometteva di comunicare, entro i termini stabiliti dalla legge, le variazioni patrimoniali indicate nell’art. 30 della medesima normativa per un ammontare complessivo di 42.679.200 euro». Quindi è stato disposto il sequestro preventivo «in forma diretta, sino alla concorrenza della somma di 10.840.451, 72 euro, riconducibile a Marcello Dell’Utri nonché, per la quota parte di 8.250.000,00 euro della somma complessivamente suindicata, anche indirettamente riconducibile al predetto, per il tramite di Miranda Anna Ratti», moglie dell’ex senatore di Forza Italia, «ovvero per equivalente sui beni nella disponibilità diretta e indiretta di Marcello Dell’Utri nelle modalità e quote sopra indicate». L’indagine, viene spiegato in una nota della procura di Firenze, si inserisce nel quadro di procedimento penale oggetto di un più ampio coordinamento investigativo, portato avanti, in ambito nazionale, dalla Direzione nazionale antimafia, finalizzato all’individuazione dei mandanti esterni delle stragi continentali dell993-1994. Nel corso del procedimento, viene ancora spiegato, sono stati condotti vari accertamenti concernenti i flussi finanziari che hanno riguardato Marcello Dell’Utri dal 2014 ad oggi, e «secondo quanto sin qui emerso, questi, pur essendovi tenuto, in quanto condannato con decisione passata in giudicato, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione del 9 maggio 2014, depositata il l 0 luglio 2014, per il reato di concorso esterno nel delitto di associazione di tipo mafioso, ometteva di comunicare, entro i termini stabiliti dalla legge, le variazioni patrimoniali indicate nell’art. 30 della legge n.646/1982 per l’ammontare sopra indicato, per come rideterminato dal Giudice delle indagini preliminari».

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