ROMA Una lista di 1.081 nomi che sembra interminabile. A ogni nome pronunciato un sobbalzo, un sorriso, una lacrima da parte di chi è lì a testimoniare che non verrà dimenticato. Sono tantissimi i nomi calabresi presenti nella lunga lista – che purtroppo si allunga di anno in anno – che Libera ricorda nella Giornata della Memoria e dell’Impegno, non per caso il 21 marzo, primo giorno di primavera, simbolo di rinascita.
Nomi, volti e storie spezzate, di cui rimane il ricordo nelle parole dei familiari che con coraggio e determinazione quei volti e quei nomi li continuano a raccontare con la speranza di raccoglierne frutti sani. Centomila le persone che a Roma hanno partecipato al corteo, camminando accanto ai familiari delle vittime innocenti. «Ogni giorno noi li ricordiamo. Oggi, 21 marzo, è una giornata speciale, loro stanno camminando insieme a noi, la mafia non li ha uccisi, ha ucciso noi». Sono le parole di mamma Donatella Catalano, in prima fila con la foto del figlio, Gianluca Congiusta.
«Ognuno di noi nel proprio piccolo è chiamato a fare la propria parte. E lo dobbiamo fare senza mai chinare la testa», ha detto sul palco al Circo Massimo a Roma Ilaria Ioculano, figlia di Luigi Ioculano. Nel corso di un intervento carico di forza ed emozione Ilaria Iaculano ha parlato dell’importanza di continuare a cercare la verità: «Se i nomi delle vittime sono conosciuti, e sono oltre mille, sconosciuti spesso sono i nomi dei loro carnefici, come è possibile? Pretendiamo a gran voce che le pigre istituzioni onorino i loro debiti di verità e giustizia». Una richiesta che ha poi lasciato spazio a un messaggio di speranza e a un appello rivolto alle nuove generazioni: «Ai giovani dico: prendetevi cura delle storie dei nostri cari. E fatene un punto di partenza per un futuro diverso». «Siamo partiti dalla Locride tutti insieme per leggere i nomi dei nostri cari. È importante ricordarli per quello che hanno testimoniato come ideali da portare avanti», ha detto ai nostri microfoni Stefania Grasso, figlia di Vincenzo Grasso.
«L’importanza di questa giornata – aggiunge – è quei nomi ripeterli per non farli dimenticare, ma soprattutto per far sì che oggi si ricordi tutto quello che hanno fatto e ci hanno lasciato come eredità». «È bellissimo anche quest’anno essere qui alla giornata della Memoria e dell’Impegno. È un momento intenso di condivisione con tutti gli altri familiari, è davvero indimenticabile». Sono le parole di Franca Ferrami, sorella di Lucio Ferrami. (m.ripolo@corrierecal.it)
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