COSENZA Una scelta politica che sa di strappo ma anche la premessa a una ridefinizione degli equilibri in Consiglio comunale. Il passaggio di Francesco Luberto dal gruppo “Bianca Rende sindaco” a Forza Italia – il dialogo con Andrea Gentile va avanti da tempo, anche se l’operazione non è stata ancora ufficializzata – apre sostanzialmente due scenari: o il suo transito al gruppo di Forza Italia o, per il momento, al Misto attualmente composto da Bresciani, Frammartino e Sacco.
Sommovimenti che scivolano tra gli scranni dell’aula consiliare durante una seduta – alla quale lo stesso Luberto era peraltro assente – che segna un (altro) passaggio non da poco in tema di bilancio.
L’unico punto all’ordine del giorno era il Documento unico di programmazione (Dup) che include i piani triennali di opere pubbliche, personale, beni e servizi, patrimonio dell’ente ed è propedeutico al Bilancio di previsione, da approvare nelle prossime settimane.
Dopo la relazione dell’arch. Bruno, Tinto (Democrazia e Partecipazione), anche in virtù del suo ruolo il commissione bilancio, ha ringraziato il «dirigente, puntuale come sempre, e i consiglieri membri della Commissione».
Poi il dibattito. Bianca Rende parte dalle «due operazioni: vendita all’Asp dell’immobile di via degli Stadi e ricalcolo dell’Irap, operazioni – spiega – la cui sommatoria di macro interventi porterà a un nuovo avanzo di circa 4/5 milioni di euro da dividere tra 2024 e 2025. Un nuovo introito che è una positività, la mia proposta è discutere già nella prossima seduta – dedicata al bilancio di previsione – di rifinanziare il welfare e in particolare i servizi utilizzati dalle famiglie con minori in età scolare, dalla mensa ai trasporti».
Poi la proposta di finanziamento della Casa rifugio per le donne, con coda polemica al “niet” del capogruppo dem Alimena che – alzando un muro davanti all’apertura di Rende sul voto favorevole, che avrebbe avuto anche una valenza politica essendo il primo sì su un documento contabile – sembra smentire implicitamente l’ipotesi Bianca Rende vicesindaco — altra notizia circolata nelle ultime ore.
Dopo lo scontro in aula, Rende abbandona l’aula stizzita (non parteciperà al voto) e si farà vedere al comizio dei 5 Stelle contro l’autonomia differenziata, poi in serata tornerà sul tema in un post su fb: «La Convenzione di Istanbul (CdI) 2, al paragrafo 135 della Relazione esplicativa stabilisce che “venga realizzato un numero sufficiente di case rifugio”, raccomandando che “l’alloggio sicuro in case rifugio specializzate per donne sia disponibile in ogni regione, in ragione di una sistemazione familiare ogni 10.000 abitanti”. A Cosenza non ce ne è nemmeno una. Peggio dell’ignoranza, c’è solo la supponenza».
Le dichiarazioni di voto. I gruppi Dp (con Graziadio) e Misto (Frammartino, Bresciani) annunciano il voto favorevole, D’Ippolito (Fratelli d’Italia) è un po’ meno ottimista («siamo indietro rispetto alla tempistica del 15 marzo, ricordo ai colleghi che non stiamo approvando il bilancio…»), attacca “da sinistra” l’amministrazione che «dimentica gli ultimi» e per la prima volta «non promuove FieraInMensa assicurando un pasto caldo agli espositori» (poi lascerà anche lui l’aula prima dell’intervento finale del sindaco). Naturalmente favorevoli il gruppo dem e Franz Caruso sindaco.
Prima che il Dup venisse approvato dal Consiglio comunale all’unanimità dei presenti, il sindaco Caruso è intervenuto richiamando alle loro responsabilità «coloro che hanno alimentato la gestione dissennata della cosa pubblica che ha portato anche ad impegnare i fondi vincolati impedendo l’utilizzo di risorse enormi grazie alle quali potevano essere soddisfatti i bisogni della gente che soffre nella nostra città. Certamente noi abbiamo avviato un’opera assolutamente positiva di risanamento della condizioni dell’Ente e abbiamo realizzato anche un’attività che in due anni di duro lavoro ha tenuto conto anche delle prospettive di sviluppo della nostra città. Abbiamo recuperato fondi importanti e stamattina abbiamo inaugurato la prima delle 11 opere di Agenda urbana, che abbiamo realizzato rispettando i tempi previsti (qui la notizia del ponte che unisce Cosenza e Rende). La prima opera è quella più significativa, perché in un momento in cui il dibattito pubblico si è fatto particolarmente sentito, con al centro l’eventuale scioglimento dei consigli comunali per far posto alla città unica, noi abbiamo idealmente, ma anche materialmente unito il nostro territorio con la confinante città di Rende. Noi vogliamo l’unione delle città, ma la vogliamo con fatti concreti senza imposizioni. Lo dobbiamo fare con il coinvolgimento dei cittadini, dando l’idea di sviluppo che noi abbiamo, che non è quella delle comunità che si mettono insieme per superare i 100mila abitanti ed avere più risorse finanziarie».
Su bilancio e welfare, Caruso risponde a D’Ippolito – definendolo semplicemente «il consigliere di Fratelli d’Italia» – dicendo di non accettare lezioni da chi ieri era in maggioranza mentre il Comune si avviava al dissesto e oggi su scala nazionale sta in un governo che taglia il Reddito di cittadinanza.
Non può mancare un accenno alla Grande Cosenza: «La mia idea di impegno politico – dice Caruso – è che la città unica deve diventare come noi abbiamo fatto diventare, in questi due anni e mezzo, Cosenza capoluogo di provincia. Cosenza è un centro che non pensa solo a se stesso, ma che pensa allo sviluppo di un’area molto più grande che abbraccia dalla Media Valle del Crati, alle Serre, alla Presila fino al Savuto, mettendo insieme le potenzialità del territorio non per ottenere finanziamenti, ma per creare investimenti e per fare in modo che quest’area vasta possa diventare autentico motore di sviluppo economico. Nel 2024 è riduttivo pensare a una città unica, mentre sarebbe più giusto pensare a un’area metropolitana che può diventare un motore di sviluppo non solo del nostro vastissimo territorio provinciale, ma dell’intera regione».
«Accanto a questo bisogna poi pensare agli investimenti che si devono fare in termini di infrastrutture e di risorse umane per la nostra sanità. Siccome la Regione latita completamente e si fanno solo annunci e non si creano le condizioni per garantire il diritto alla salute ai nostri concittadini, perché abbiamo un ospedale fatiscente, un pronto soccorso che scoppia e medici che lavorano in condizioni disumane, è assurdo che si pensi ancora a dove collocarlo. A questo punto dico: collocatelo dove volete! E al Presidente Occhiuto aggiungo: metti l’ospedale dove vuoi, ma costruiscilo! Questo vorrei che dicesse il consigliere di Fratelli d’Italia rispetto ad un’esigenza del nostro territorio. Ci dicesse il Presidente della Regione anche perché non realizza un’importante infrastruttura come l’alta velocità. Che fine fa l’alta velocità? E’ un altro motore di sviluppo fondamentale per la nostra realtà calabrese ed anche in questo caso cosa si fa? Ci si divide tra la dorsale appenninica ed il tracciato tirrenico. Io dico al Presidente della Regione anche in questo caso: falla dove vuoi, ma porta l’alta velocità in Calabria».
Nella foto Bianca Rende e Francesco Luberto durante la campagna elettorale per le comunali 2021
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