RENDE Arriva con il solito sorriso Javier Zanetti, ex capitano dell’Inter e oggi vicepresidente del club neroazzurro con il quale ha vinto tutto in carriera, diventando idolo indiscusso dei tifosi, bandiera e punto di riferimento per il sistema calcio. Zanetti, infatti, è amato da tutti gli appassionati del futbol che riconoscono al campione argentino l’indiscussa e indiscutibile professionalità, dimostrata sia in campo e sia lontano dal terreno di gioco. E’ l’Aula Magna dell’Università della Calabria ad accogliere “Pupi”, ospite di un incontro-dibattito su “Sport, amicizia e solidarietà”. In sala un tripudio di maglie e sciarpe neroazzurre, con i posti a sedere trasformati in una mini tribuna di San Siro. D’altro canto l’ospite è d’onore e la stima del popolo interista nei confronti di Zanetti è incondizionata. L’evento chiude una manifestazione sportiva, organizzata dalla Asd Atletico San Lucido (Memorial Dario Albanese).
Prima di incontrare gli studenti, Zanetti si è fermato per scambiare qualche battuta con i giornalisti. Molte delle domande rivolte, riguardano ovviamente l’Inter. «Prima di tutto sono felicissimo per il percorso che la squadra sta facendo. È un grande club che sta giocando un grandissimo calcio, lo sta dimostrando in ogni partita. Siamo stati sempre competitivi, al di là del risultato e credo che questa sia la cosa più importante. Sono 4-5 anni che l’Inter si dimostra sempre all’altezza di ogni competizione. Poi si può perdere, si può vincere, però credo che quello che stanno facendo questi ragazzi è molto importante». Dopo l’eliminazione dalla Champions all’Inter resta solo da vincere lo scudetto, un obiettivo mai in discussione. «Mancano nuove partite, credo che noi in tutta questa stagione abbiamo ragionato partita dopo partita. Adesso pensiamo alla prossima, che è quella con l’Empoli, e poi vediamo se stiamo avanti, cosa succederà».
Sport, Amicizia e Solidarietà. Sono i temi al centro dell’odierno incontro, ma anche le tre variabili che hanno caratterizzato tutta la carriera di Zanetti. «Sono innamorato dei valori di questa società e credo che il calcio arrivi ovunque. Per me confrontarmi con tanti giovani è bellissimo, voglio condividere con loro il mio percorso e devono avere la voglia di sognare, come ho fatto io da bambino. Sono qui per manifestare questi valori, noi siamo da esempio per molti bambini e dobbiamo stare attenti con i nostri comportamenti». E infine la chiosa, c’è qualcosa della Calabria che riporta alla tua Argentina? «Certo, il calore e l’affetto della gente, vi ringrazio per tutto questo amore». (F.b.)
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