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Crotone, incontro tra Asp e sindaci. Sul tavolo il taglio delle postazioni di guardia medica

La proposta del commissario Brambilla sarà discussa settimana prossima in una riunione con la Conferenza dei primi cittadini

Pubblicato il: 23/03/2024 – 22:21
di Gaetano Megna
Crotone, incontro tra Asp e sindaci. Sul tavolo il taglio delle postazioni di guardia medica

CROTONE Non c’è feeling tra il commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Crotone, Antonio Brambilla, e la Conferenza dei sindaci del Crotonese. I primi cittadini della provincia pitagorica si sono riuniti martedì scorso per affrontare un primo dibattito sulla situazione sanitaria del territorio. Una situazione che presenta diverse criticità. In particolare, i sindaci si sono soffermati sul taglio annunciato alle postazioni di guardia medica. L’ipotesi messa in campo è quella di ridurre le attuali 31 postazioni a 24. Sostanzialmente è la proposta avanzata dalla precedente commissaria Simona Carbone che, in prima istanza, aveva proposto di ridurre a 14 le postazioni di guardia medica. La Conferenza provinciale dei sindaci, in una infuocata riunione con Carbone, aveva bocciato senza appello la riduzione drastica. L’allora commissaria incalzata dai primi cittadini ha rivisto il suo proposito e ha rimodulato l’idea di ridurre drasticamente le postazioni. Sulla proposta rivisitata non c’è stato dibattito, perché Carbone, lo scorso mese di ottobre, è stata traferita alla guida dell’AO Dulbecco e il suo posto a Crotone è stato preso da Brambilla. Dopo circa sei mesi, alla guida dell’Asp di Crotone, Brambilla ha riproposto quindi l’ipotesi avanzata da Carbone di ridurre da 31 a 24 le postazioni. Nella riunione di martedì scorso la Conferenza dei sindaci ha demandato di trattare la questione al Comitato di gestione ristretto dei sindaci, composto da cinque primi cittadini, che ieri ha incontrato Brambilla. La parola definitiva probabilmente sarà scritta in una riunione tra il commissario e l’intera Conferenza dei primi cittadini che dovrebbe tenersi la prossima settimana. Dalle voci raccolte la posizione dei sindaci dovrebbe essere di intransigenza.

Pochi medici

Potrebbe, quindi, non essere tenuta in nessuna considerazione una nota diffusa oggi da Brambilla nella quale si legge: «Il sistema locale delle postazioni di Continuità assistenziale per rispondere ai bisogni di tutti deve essere efficiente». Il commissario sottolinea che «la proposta presentata ai sindaci, dopo aver fatto un’attenta valutazione delle attività svolte dalle singole postazioni, prevede un numero significativamente più ampio di postazioni di quella appena precedente (24 postazioni verso 14)». «Sono stati analizzati – continua Brambilla – attentamente i tempi di percorrenza e la viabilità, il fatto che alcune postazioni non potevano essere adeguatamente coperte per mancanza di personale». Mancano i medici ed è stata «anche verificata la necessità di riqualificazione dei locali di alcune postazioni per adeguarne la sicurezza, interventi che già programmati». Secondo il commissario, va chiarita qual è «la differenza tra le postazioni di continuità assistenziale (ex guardia medica) con i servizi di emergenza urgenza. Mentre i primi sono in sostituzione del servizio dei medici di famiglia nelle ore notturne e festive (prestazioni quindi non urgenti), i secondi sono rivolti a problematiche urgenti e non differibili». Continuando, Brambilla scrive: «La proposta aveva ridefinito alcune delle prime postazioni che per varie ragioni non erano efficienti e non ha naturalmente toccato i servizi di emergenza urgenza che, anzi da qualche settimana sono stati rafforzati con nuove ambulanze, e garantiranno a regime una maggiore tempestività di intervento sulle situazioni urgenti». Le ambulanze, nella maggior parte dei casi, non sono medicate e gli interventi vengono garantiti da personale non medico. Il vero problema è rappresentato dalla carenza dei medici. Crotone non ha medici perché, molto probabilmente, i professionisti decidono di andare a lavorare dove vengono offerte maggiori garanzie economiche e professionali. Questo è il problema da risolvere. «La proposta – conclude Brambilla -, a differenza della rete di continuità assistenziale attuale, rispetta la normativa nazionale e regionale e sarà nuovamente approfondita con i sindaci della provincia». (redazione@corrierecal.it)

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