CATANZARO Il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita ha avviato una serie di consultazioni, strutturata per tavoli tematici, per affrontare le diverse questioni attinenti la sanità nella Città di Catanzaro. Anzitutto il primo cittadino, affiancato dalla vice Giusy Iemma con delega ai rapporti col sistema sanitario, ha convocato a Palazzo De Nobili una delegazione delle diverse sigle sindacali di settore – Ivan Potente (Cgil), Nino Accorinti (Cisl), Franco Maltese (Uil Fpl area medica) e Anna Vero (Anaao-Assomed) – per tracciare i punti base di un confronto politico e istituzionale, alla luce anche delle recenti vicissitudini relative al riordino della rete ospedaliera calabrese.
L’interlocuzione ha riguardato, in primis, le scelte relative all’ubicazione del nuovo Ospedale, nell’ottica di un raccordo con i diversi presidi sanitari territoriali. In tal senso, il sindaco ha condiviso con i rappresentanti sindacali la volontà generale «che il Pugliese non esca ridimensionato da possibili decisioni di natura logistica, tenendo conto del valore e della funzione del patrimonio, umano e materiale, custodito dalla struttura di viale Pio X. Anche l’eventuale ipotesi di riconversione in Casa della Salute costituirebbe un serio rischio di ridimensionamento nell’ambito dei servizi assistenziali sul territorio. Bisogna, poi, considerare quello che l’Ospedale, nella sua storica ubicazione, rappresenta per tutto il tessuto economico e produttivo che è cresciuto attorno». Per tale motivo – ha aggiunto il sindaco – «è opportuno, come più volte sostenuto, che la scelta su dove allocare il nuovo Ospedale, così complessa e irreversibile, sia avallata dalla più ampia condivisione di tutte le parti sociali, garantendo al Consiglio comunale gli strumenti tecnici per esprimere convintamente una posizione unitaria». Con i rappresentanti sindacali della sanità, sindaco e vicesindaco hanno discusso anche dell’ipotesi dell’istituzione del secondo Pronto soccorso a Germaneto. Dal confronto è emersa una divergenza di opinioni che, a detta del primo cittadino, «dovrà essere risolta, prima di assumere ogni provvedimento, attraverso un’attenta valutazione del rapporto costo-benefici dell’operazione, con l’obiettivo primario di rafforzare l’esistente, salvaguardare la qualità complessiva dei servizi, garantire presidi più attrezzati e accessibili, in termini di mezzi e personale, impiegando in modo efficace tutte le risorse disponibili». Infine, l’interlocuzione ha toccato anche il capitolo delle strutture operative complesse della “Dulbecco” alla luce del riordino della rete ospedaliera calabrese. Il tavolo ha preso atto che, come appreso dalle dichiarazioni del Presidente Occhiuto, il documento licenziato dalla struttura commissariale regionale dovrà essere rivisto e confermato dal Ministero. Con riguardo alla riorganizzazione delle SOC – che nel caso della “Dulbecco” riguarda la prevista unificazione di alcuni “doppioni” ereditati dalle ex aziende Pugliese-Ciaccio e Mater Domini – Fiorita e Iemma con i rappresentanti sindacali, in risposta ad alcune dichiarazioni espresse da parlamentari, hanno ribadito che il numero delle strutture statuito nelle tabelle regionali, per ciascuna provincia, tiene conto di indici e coefficienti pregressi e consolidati nel tempo. «Non è il momento di dare adito a rivendicazioni non supportate dalle carte – ha concluso Fiorita -, piuttosto occorre ricercare una visione unitaria sull’offerta sanitaria regionale che tenga conto del ruolo, del lavoro e dei risultati maturati sul campo».
Dopo avere incontrato i sindacati della sanità, il primo cittadino si è confrontato con la commissaria straordinaria della “Dulbecco”, Simona Carbone. L’incontro è stato definito dai partecipanti molto opportuno e proficuo, anche alla luce della comune necessità di uno scambio reciproco e costante di informazioni e di visioni sul comparto. Nucleo del confronto, il futuro del nuovo ospedale; tema sul quale è stata ribadita l’importanza di arrivare a decisioni condivise e frutto di ragionamenti congiunti. Tutto questo alla luce della consapevolezza che l’ubicazione del nuovo ospedale dovrà salvaguardare gli attuali equilibri urbanistici insieme con quelli legati al servizio all’utenza e alle professionalità che lo garantiscono. In questo senso, secondo i partecipanti all’incontro, appare centrale elaborare sin da subito una progettualità strategica per il futuro del “Pugliese”, che non può contemplare ipotesi di ridimensionamento che lo privino della giusta valorizzazione, sia dal punto delle funzioni che sarà chiamato a svolgere, sia dal punto di vista del peso e della qualità delle prestazioni erogate. Un dato di fatto resosi evidente nel tempo all’interno del Servizio Sanitario Regionale, grazie alle professionalità che continuano a fare del presidio un punto di riferimento per i calabresi. L’incontro con Simona Carbone ha lasciato “molto soddisfatti” il sindaco Fiorita e la sua vice Iemma, quest’ultima titolare della delega ai rapporti con il servizio sanitario. «La partita che si sta giocando con la nascita della Dulbecco – hanno commentato – è complessa, anche perché destinata a innovare profondamente il sistema salute in Calabria dando vita a una realtà che, per dimensioni, risorse umane e prestazioni erogabili, potrà rivelarsi attrattiva per l’intero Mezzogiorno. Da qui la necessità di compiere passi ponderati che tengano nel giusto conto tutte le variabili in campo. In questo, il dialogo costruttivo come quello avuto con la commissaria Carbone e la condivisione delle scelte diventano discriminanti per il successo dell’impresa».
«La riorganizzazione della rete ospedaliera, varata dal Dca firmato dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, nella qualità di commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario, continua ad essere al centro del dibattito politico per le ricadute sui territori. Mentre si continua a ragionare di tagli di reparti, accorpamenti, e la sanità si maneggia in una visione ragionieristica, la qualità dei servizi e il diritto alla cura passano drammaticamente in secondo piano. Una riflessione, questa, che deve coinvolgere la politica tutta, campanilismi, perché in gioco che la salute dei calabresi». E’ quanto afferma il segretario provinciale di “Azione”, Roberto Guerriero. «Il sindaco Nicola Fiorita e il vice sindaco Giusy Iemma hanno avviato una serie di consultazioni, strutturate per tavoli tematici, per discutere le diverse questioni legate alla sanità nella Città di Catanzaro. Il primo incontro ha coinvolto una delegazione delle diverse sigle sindacali di settore – ricorda Guerriero -. Durante gli incontri, è stato trattato il tema dell’ubicazione del nuovo Ospedale, con la condivisione della volontà generale di preservare il ruolo e la funzione del Pugliese, considerandone il valore umano e materiale. Si è discusso del secondo Pronto Soccorso a Germaneto, con l’obiettivo di rafforzare l’esistente e garantire servizi più accessibili, e si è parlato anche delle strutture operative complesse della “Dulbecco” alla luce del riordino della rete ospedaliera calabrese». «Credo che sia il momento di affrontare le vertenze sanitarie nella loro complessità, garantendo una visione unitaria e il coinvolgimento di tutte le parti interessate – aggiunge Guerriero -. E l’invito che rivolgo al sindaco e all’amministrazione comunale è di tenere conto di altre questioni afferenti il sistema sanitario nella nostra regione, cadute nel dimenticatoio, citando due vertenze aperte per tutte: Sant’Anna Hospital e Fondazione Betania. Quali notizie abbiamo dopo l’apertura della liquidazione giudiziale nei confronti della proprietà del Sant’Anna Hospital, constatata la grave esposizione debitoria della proprietà? L’Amministrazione comunale ci aveva anche messo la faccia prima, dichiarando ottimismo verso la ripresa di questo presidio sanitario d’eccellenza e fondamentale per la città, per poi esprimere l’amarezza per come la situazione è precipitata negativamente sul finire del 2023. E sul fronte della struttura socio-assistenziale ubicata nel quartiere Santa Maria, è giusto di qualche settimana fa il sit in di protesta davanti alla Prefettura dei dipendenti di Karol Betania, in ritardo con diverse mensilità di stipendio. La protesta rappresenta l’apice di mesi difficili caratterizzati da scioperi precedentemente proclamati e revocati a causa dei vani tentativi di risolvere le controversie. E il silenzio della politica. Allarghiamo il tavolo a queste vertenze, caro sindaco – conclude Guerriero – perché mentre si discute di conti che non tornano, le ricadute si riflettono sui bilanci familiari di decine di lavoratori e lavoratrici che rischiano di rimanere per strada. E questa città non si può permettere una crisi economico-sociale di questa portata».
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