CATANZARO Tre condanne con pene fino a 16 anni di carcere. È quanto ha disposto la Corte d’Appello di Catanzaro nell’ambito del processo di secondo grado bis scaturito dall’operazione “Tisifone” contro i clan di Isola Capo Rizzuto, Papanice e Petilia Policastro. Con l’operazione Tisifone il 20 dicembre 2018 la Distrettuale di Catanzaro riuscì a bloccare una guerra di mafia in atto che vedeva contrapposti i Capicchiano contro le altre cosche avversarie. Le armi erano cariche e gli agenti della Squadra mobile di Crotone le avevano già intercettate, come avevano intercettato dialoghi il cui tenore non lasciava dubbi: «Devono morire tutti».
Nel filone principale del processo nato da quell’inchiesta arrivarono 15 condanne. Poi la Cassazione nel dicembre del 2022 aveva annullato con rinvio le pene inflitte a tre imputati: Antonio Nicoscia del 1977, Rocco Devona e Rosario Curcio, detto Pilurussu”. Ed ora la Corte d’Appello ha sentenziato per loro le condanne.
In particolare, secondo quanto riporta Gazzetta del Sud, ad Antonio Nicoscia sono stati inflitti 16 anni di carcere. All’uomo, che nel primo appello era stato condannato a 10 anni e 8 mesi, è stato riconosciuto il vincolo della continuazione con i reati accertati col processo “Pandora”. Otto anni reclusione i giudici hanno inflitto a Rocco Devona (in primo grado era stato condannato a 6 anni e 8 mesi). Per lui il Tribunale di secondo grando hanno riconosciuto l’aggravante dell’associazione armata. Ed infine è stata confermata la condanna ad otto anni a Rosario Curcio.
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