CATANZARO «Quando scioglierò il nodo sulle Europee sarete i primi a saperlo. Ho detto che deciderò alla fine». La premier Giorgia Meloni da Campobasso liquida in una lapidaria risposta le domande dei giornalisti sulla sua eventuale candidatura alle Europee. Il laconico flash lanciato dall’agenzia Ansa non coglie di sorpresa i “colonnelli” di Fratelli d’Italia, a Roma come in Calabria, ma nemmeno li rassicura. Perché significa che per i meloniani saranno ancora giorni di incertezza, a Roma come in Calabria, almeno per le prossime settimane. Del resto, è nella logica delle cose che la premier e leader di Fratelli d’Italia voglia prendersi tutto il tempo necessario per decidere se scendere in campo in prima persona alle Europee, considerando i mille e delicatissimi equilibri che dipendono dalle mosse di Giorgia Meloni.
Ma questo non toglie che anche sui territori, e anche in Calabria, in casa FdI ci sia una comprensibile attesa mista a qualche apprensione, perché è evidente che l’eventuale candidatura della Meloni cambia completamente lo schema, in tutti i collegi compreso il collegio Sud che è quello che ricomprende la Calabria. Al momento anche dal partito nazionale si fa intendere che quelli in atto sono ragionamenti ma non punti fermi, che al vaglio ci sono diverse soluzioni ma al momento non c’è alcun “nero su bianco”: e fino a quando la leader non dice cosa farà sono tutti ma proprio tutti appesi a un filo, tutti ma proprio tutti con il fiato sospeso. Qualche certezza sembra comunque ormai acquisita, a esempio per quanto riguarda la Calabria ci sarà la ricandidatura degli europarlamentari uscenti, Denis Nesci e Vincenzo Sofo, anche se Sofo sembra sia destinato a correre in un collegio diverso da quello meridionale. Per il resto piani A e piani B, come si dice ora in gergo politico, e cioè ipotesi e boatos. Una fonte accreditata riferisce che la Calabria dovrebbe esprimere tre candidature, due oltre quella di Nesci, ma alla fine potrebbero essere due se magari qualche altra regione ha bisogno di maggiore spazio: molto accreditato il nome della presidente della prima Commissione del Consiglio regionale, Luciana De Francesco, ma se si candida la Meloni questa opzione potrebbe essere accantonata, e – dicono i “bene informati” – a questo punto diventerebbe quasi scontata una candidatura dell’attuale senatore Fausto Orsomarso, la cui discesa in campo peraltro potrebbe anche essere sganciata da queste dinamiche a incastro.
Un’ipotesi, quella di Orsomarso, che avrebbe del resto una “ratio” evidente nel fatto che le Europee per la Meloni e Fratelli d’Italia rivestono un’importanza altissima, quasi decisiva, e per questo – a parere di diversi analisti – potrebbe profilarsi la necessità per la Meloni di schierare i “plenipotenziari” a livello nazionale e territoriale, come il sottosegretario all’Interno e coordinatrice regionale del partito Wanda Ferro, giusto per restare in Calabria. Al momento – si precisa – si tratta più di scenari che di altro, più di possibilità che di probabilità, ma un dato comunque viene dato per certo dagli osservatori politici e cioè che in Fratelli d’Italia tutti dovranno essere pronti all’eventuale “chiamata”, in primo luogo dovranno essere pronti quelli che sui territori hanno un consenso reale, come i consiglieri regionali, ai quali potrebbe essere chiesto un impegno in prima persona per irrobustire la lista: in Calabria i “papabili” sotto questo aspetto sono la stessa De Francesco o il presidente della seconda Commissione del Consiglio regionale, Antonio Montuoro. Ma fino a quando la Meloni non deciderà se candidarsi o meno si resterà sempre nel campo delle ipotesi. Intanto, però, tutti i “colonnelli” della Meloni si preparano a scaldare i muscoli e ad accendere i motori, che si candidino o meno. (a. cant.)
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