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«Il laboratorio all’interno del carcere di Catanzaro può affermarsi come una pasticceria di eccellenza»

Il sostegno della Camera penale al progetto avviato all’interno della casa circondariale: «Favoriamo la diffusione della produzione»

Pubblicato il: 25/03/2024 – 21:29
«Il laboratorio all’interno del carcere di Catanzaro può affermarsi come una pasticceria di eccellenza»

CATANZARO «La Camera Penale di Catanzaro “Alfredo Cantàfora” sostiene il progetto avviato dalla società cooperativa Mani in Libertà, con la partnership della Direzione della Casa Circondariale di Catanzaro, del locale Ufficio Esecuzione Penale Esterna, di Promidea e delle associazioni Liberamente ed Amici con il cuore che hanno aderito ad un bando indetto da Fondazione con il Sud, teso alla formazione professionale e all’assunzione dei detenuti». Lo scrivono in una nota il presidente della Camera penale l’avvocato Francesco Iacopino, insieme ai responsabili dell’osservatorio carcere ed esecuzione penale gli avvocati Pietro Mancuso e Vincenzo Galeota. «L’iniziativa ha determinato nel corso del 2020 l’avvio di un laboratorio artigianale di pasticceria, che utilizza il marchio “Dolci(C)reati”, si è subito distinto per la bontà dei prodotti dolciari, preparati attribuendo prevalenza alla qualità delle materie prime e alla professionalità dei pasticceri, rappresentando per gli interessati una straordinaria forma di riscatto e di recupero sociale anche attraverso il reinserimento nel mondo del lavoro. Sebbene si tratti di una piccola realtà, il laboratorio attivo all’interno della Casa Circondariale ha le potenzialità per affermarsi come una pasticceria di eccellenza meritoria di sostegno e solidarietà. Queste le ragioni che hanno determinato la Camera penale territoriale, da sempre sensibile al tema del recupero e del reinserimento sociale dei detenuti, ad avviare interlocuzioni con l’imprenditoria, le associazioni, gli enti pubblici, quelli privati, la scuola, i professionisti e la comunità, per favorire la diffusione della produzione, la conoscenza del progetto, il suo sostegno e più in generale per sensibilizzare verso i temi del recupero sociale dei cittadini condannati. In occasione del Natale abbiamo significativamente contribuito alla vendita dei panettoni riscontrando un’importante risposta dei soggetti coinvolti, rendendo così possibile la stabilizzazione del rapporto di lavoro di uno dei pasticcieri. Il nostro impegno – concludono – rimane immutato e crediamo di poter conseguire altri traguardi anche grazie alla generosità, all’interesse ed al sostegno dimostrato da alcuni imprenditori della città per un progetto che, al pari di altri sul territorio nazionale, consolida l’idea dell’attuazione della risocializzazione dei cittadini condannati attraverso la formazione professionale ed il reinserimento nel mondo del lavoro».

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