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La rivolta dei sindaci della Locride: «Basta con la narrazione negativa della nostra sanità». Di Furia: «Qui anche eccellenze»

I primi cittadini incontrano il dg dell’Asp reggina e prendono posizione: «Trasmissioni come PresaDiretta rovinano l’immagine del territorio»

Pubblicato il: 26/03/2024 – 8:25
di Mariateresa Ripolo
La rivolta dei sindaci della Locride: «Basta con la narrazione negativa della nostra sanità». Di Furia: «Qui anche eccellenze»

SIDERNO Un incontro per discutere delle problematiche che affliggono la sanità, che sicuramente poteva e doveva essere più partecipato, quello dei sindaci dei Comuni della Locride con il direttore generale dell’Asp Lucia Di Furia. Poco più di venti i primi cittadini presenti a fronte di 42 comuni in totale. Eppure il tema sanità nella Locride è particolarmente sentito. Solo qualche giorno fa la trasmissione PresaDiretta su Rai Tre aveva dedicato ampio spazio alle criticità strutturali e di organico all’ospedale di Locri. Un caso che è stato al centro del dibattito di questa mattina a Siderno, dove si riunisce l’Assemblea dei Comuni: tanti i primi cittadini che hanno dichiarato di rifiutare «una narrazione negativa che fa male ai territori».

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Carenze strutturali e di personale. «Serve un cronoprogramma con tempi scanditi»

L’incontro voluto sia dai sindaci che dalla dg dell’Asp è servito per fare il punto sulle tante criticità che attanagliano la sanità nel comprensorio della Locride. «Non soltanto strutture, ma professionisti che mancano», ha spiegato a margine dell’incontro il presidente dell’Assemblea e sindaco di Bovalino Vincenzo Maesano, che ha aggiunto: «Servono per garantire e tutelare il diritto alla salute nei nostri territori. Abbiamo già evidenziato la problematica al prefetto Clara Vaccaro. Vogliamo capire quali sono le prospettive e cercare di colmare le aspettative dei cittadini». «Vogliamo sapere quali sono le soluzioni alle nostre richieste», ha spiegato il sindaco di Siderno e delegata alla Sanità Mariateresa Fragomeni, che durante il suo intervento ha messo in rilievo «la scarsa partecipazione dei sindaci» e ha sottolineato la necessità di avere «un cronoprogramma preciso con dei tempi ben scanditi» su temi che vedono al centro case e ospedali di comunità, ospedale di Locri, la problematica delle ambulanze non medicalizzate, la gestione dei medici di base, dei pediatri e delle guardie mediche.

I sindaci si ribellano: «Basta con la narrazione negativa della sanità nella Locride»

«Trasmissioni come PresaDiretta danneggiano l’immagine del nostro territorio, ma noi dobbiamo farci forza con i fatti», ha sottolineato ancora Fragomeni. Dello stesso avviso il sindaco di Roccella Vittorio Zito che ha dichiarato: «Rifiutiamo questa narrazione dell’ospedale di Locri». «C’è bisogno che tutti gli interventi facciano parte di una visione d’insieme. C’è bisogno di fare di più, per questo è necessario un tavolo permanente che si riunisca almeno una volta al mese», ha detto nel corso del suo intervento il sindaco di Locri Giuseppe Fontana, che ha aggiunto: «C’è bisogno che ci sia una narrazione diversa e che non venga strumentalizzato un diritto sancito dalla Costituzione, quello alla salute. Questa è una battaglia che non possiamo permetterci di non combattere. Non ha senso parlare di opere se non riusciamo a incidere su tematiche come queste».
La puntata dal titolo “Sanità S.p.A” andata in onda su Rai Tre ha scatenato diverse polemiche. Ai microfoni di PresaDiretta era intervenuta anche la dg Di Furia che aveva dichiarato di aver subito pressioni rispetto al ruolo all’interno dell’Asp reggina.

Di Furia: «Grande stima dei professionisti»

«Se sono qui vuol dire che penso ci siano gli spazi per migliorare e risanare questa sanità». Così ha risposto la dg Di Furia che ha sottolineato: «Tante cose che stiamo facendo neanche si vedono, ma sono importanti e servono per portare alla normalizzazione l’Azienda. Sui professionisti voglio sottolineare che sono molto capaci, sono una bella squadra, così come lo è quella amministrativa. Se ci sono delle criticità è perché i professionisti sono stanchi, sono stati sottoposti a stress. Devono essere rassicurati: io ho una grande stima nei loro confronti. Dobbiamo metterli nelle condizioni di lavorare meglio e rinforzare sempre di più la squadra, per quanto possibile, perché il problema della carenza dei professionisti non è un problema nostro, ma di tutta l’Italia». Di Furia nel corso del suo intervento ha messo in luce diversi aspetti positivi che, secondo la sua analisi, caratterizzerebbero la realtà nella Locride parlando di «indicatori ortopedici e chirurgici con risultati eccellenti». «Sul bilancio – ha aggiunto – non è facile fare in un anno e mezzo un lavoro ciò che non è stato fatto per vent’anni». (m.ripolo@corrierecal.it)

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