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Guinea-Bissau, droga e golpe. L’intrigo internazionale con la ‘ndrangheta sullo sfondo

Condannato a oltre sei anni e mezzo di carcere Malam Bacai Sanha Jr. Avrebbe avuto anche contatti con un clan calabrese

Pubblicato il: 27/03/2024 – 18:19
Guinea-Bissau, droga e golpe. L’intrigo internazionale con la ‘ndrangheta sullo sfondo

ROMA Un tribunale del Texas ha condannato a oltre sei anni e mezzo (80 mesi) di carcere Malam Bacai Sanha Jr., 52 anni, figlio dell’ex presidente Malam Bacai Sanha, con l’accusa di aver guidato un giro internazionale di traffico di eroina. Nel pronunciare la sentenza, il giudice distrettuale Keith Ellison ha stabilito che Sanha fosse direttamente coinvolto nel trasporto di eroina dall’Europa agli Stati Uniti. Ora dovrà ora affrontare una procedura di allontanamento in seguito alla sua incarcerazione. A dirlo l’agenzia Nova.
Il nome di Malam Bacai Sanha – che in passato ha ricoperto diversi incarichi governativi nel suo Paese, incluso quello di consigliere economico del padre – era finito al centro di un’inchiesta condotta nel 2021 dal quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung” e dall’emittente tedesca “Mitteldeutscher Rundfunk”, e rilanciata dall’emittente “Deutsche Welle”. Dall’inchiesta era emerso che Sanha Jr. avrebbe avuto contatti con la ‘ndrangheta, e nello specifico con un esponente del clan Abbruzzese-Forastefano, con il quale avrebbe stretto “affari” nell’ambito di un intrigo internazionale con al centro – secondo gli investigatori tedeschi e italiani – un grosso traffico di droga, potendo contare su appoggi logistici in Portogallo e in Sudamerica, attraverso il riciclaggio di denaro effettuato grazie al traffico di diamanti.
Il gruppo di ricerca ha anche avuto accesso alle dichiarazioni degli agenti della Dea che contengono indicazioni specifiche secondo cui “Bacaizinho” potrebbe essere stato collegato al tentativo di colpo di Stato del febbraio 2022 in Guinea-Bissau, nel quale morirono 11 persone. «Malam Bacai Junior ha più volte riferito agli agenti sotto copertura della Dea di essere stato personalmente coinvolto nel tentativo di colpo di Stato e di aspirare un giorno ad assumere la presidenza della Guinea-Bissau per instaurarvi un regime della droga, e ha dichiarato di aver fornito fondi dalle operazioni di droga ai golpisti per finanziare questo colpo di Stato», si legge nella trascrizione di una dichiarazione resa davanti a un tribunale del Texas da un agente sotto copertura il 6 settembre 2022. «L’imputato ha affermato che i golpisti hanno avviato il tentativo di colpo di Stato prima del previsto e che, se tutto fosse andato secondo i suoi piani, il colpo di Stato avrebbe avuto successo», prosegue la dichiarazione. Alla domanda su cosa l’imputato considerasse un successo, la risposta è stata il rovesciamento del presidente in carica, che era contrario al traffico di droga, e il ripristino di uno Stato favorevole al narcotraffico in Guinea-Bissau, «simile a quello avvenuto durante la presidenza di suo padre tra il 2009 e il 2012».

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