REGGIO CALABRIA La maggioranza qualificata c’è, in aula il centrodestra ha i 21 consiglieri regionali e la nascita della nuova Agenzia per le aree industriali e l’attrazione degli investimenti è realtà. Via libera in Consiglio regionale alla proposta di legge della Giunta che vara la nuova agenzia che di fatto manda in soffitto la fallimentare esperienza del Corap: il testo era stato inserito anche all’ordine del giorno della precedente seduta ma non era stato approvato per l’assenza, dettata da motivi personali, di un consigliere regionale della maggioranza, rendendo quindi impossibile licenziare un provvedimento che richiedeva la maggioranza “rafforzata” prevedendo la nascita di un nuovo ente pubblico. Oggi invece banchi del centrodestra completi e via libera alla legge e all’Agenzia. L’aula in realtà ha affrontato l’esame abbinato di due proposte di legge, quella della Giunta e l’altra del consigliere regionale del Pd, Raffaele Mammoliti, ma il testo assunto come base è stato quello dell’esecutivo Occhiuto.
L’Agenzia – prevede l’articolato – «è ente strumentale della Regione, ente pubblico economico per la gestione delle aree, dei nuclei e delle zone industriali della Regione, già di competenza del Corap, nonché per l’attrazione di investimenti produttivi, ed è dotata di autonomia regolamentare, organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile e finanziaria». L’Agenzia punterà all’attrazione di investimenti attraverso «azioni tese a favorire l’insediamento e lo sviluppo di imprese in Calabria, offrire servizi di assistenza e promozione per l’attrazione di investimenti produttivi; promuovere opportunità di investimento e assistere gli investitori nel loro insediamento e nello sviluppo di progetti, supportandoli per tutta la durata del ciclo di vita dell’investimento; sostegno all’attrattività del contesto territoriale, anche con riferimento alte aree Zes». La proposta di legge della Giunta regionale prevede che sono organi dell’Agenzia il presidente, il direttore, il Revisore unico dei conti. Sempre dall’articolato: «Il presidente è nominato dal presidente della Giunta regionale e dura in carica tre anni, l’incarico ha carattere fiduciario e al presidente spetta un compenso annuo pari a euro 50.000,00 al lordo di tasse e oneri fiscali e previdenziali. L’incarico di direttore è conferito dal presidente della Giunta regionale per la durata di tre anni rinnovabili e ha diritto ad una retribuzione omnicomprensiva pari a quella del dirigente generale della Regione Calabria: è individuato mediante procedura idoneativa. E si prevede poi che «il personale dipendente a tempo indeterminato del Corap è trasferito all’Agenzia e mantiene il trattamento giuridico ed economico fondamentale e accessorio, limitatamente alle voci fisse e continuative». Ovviamente lo start non sarà a costo zero per la Regione: per assicurare l’espletamento della fase di avvio, si prevede un importo complessivo pari a euro 2.700.000,00 per l’anno 2024 e a euro 2.600.000,00 per l’anno 2025. Contro il provvedimento, votando contro, si è espresso il Pd attraverso l’intervento dello stesso Mammoliti: «Nel testo – ha detto il consigliere dem – non nessuna azione riformatrice, ma solo conservazione e la continuità con la fallimentare gestione del Corap, a differenza del nostro testo che aveva uno spirito riformatore anche perché accentuava il protagonismo dei Comuni». (c. a.)
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