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Detenuto scatena il caos nel pronto soccorso di Rossano, ferito un poliziotto

L’uomo era stato portato in ospedale dopo essere rimasto ferito in una rissa in carcere con altri reclusi

Pubblicato il: 29/03/2024 – 11:37
Detenuto scatena il caos nel pronto soccorso di Rossano, ferito un poliziotto

CORIGLIANO ROSSANO Un detenuto ricoverato in ospedale ha sferrato un calcio ad un poliziotto penitenziario e gli ha fratturato il polso. Lo comunica Angelo Boeti, coordinatore regionale per la Fp Cgil Polizia Penitenziaria della Calabria: «Il detenuto era stato ricoverato per controlli dopo l’aggressione subita qualche ora prima nel carcere di Rossano da parte di altri detenuti che lo avevano ritenuti responsabile di alcuni furti nella sezione detentiva. Ma in ospedale non ci voleva stare e si è messo a sfasciare qualunque cosa gli capitasse a tiro rischiando di danneggiare le apparecchiature ospedaliere. A quel punto, i Poliziotti penitenziari che erano appena arrivati per piantonarlo sono intervenuti per bloccarlo e uno dei colleghi ha rimediato una frattura al polso con prognosi di almeno 30 giorni». Mirko Manna, coordinatore nazionale Fp Cgil Polizia Penitenziaria, commenta: «Il Corpo di Polizia Penitenziaria è sotto stress per le continue aggressioni e per l’impossibilità di lavorare con minime garanzie per la propria incolumità. Le finte soluzioni delle celle aperte e della sorveglianza dinamica adottate per evitare sanzioni dalla Corte Edu, non sono più sufficienti a gestire un sistema penitenziario con sempre più detenuti e sempre meno Poliziotti. Le continue aggressioni ai Poliziotti determinano ulteriori assenze dal servizio, talvolta, come in questo caso, di mesi interi. E’ urgente un impegno del Governo per l’immediata assunzione di almeno 5.000 unità dei “Baschi Azzurri” e per rivedere la pianta organica del Corpo che, dopo i tagli indiscriminati della legge Madia, ha messo in ginocchio la Polizia Penitenziaria impedendo una sufficiente assunzione di Agenti per avvicendare il personale di Polizia che va in pensione ogni anno». 
Per il sindacato Sappe «il detenuto in questione, che già in passato si era reso protagonista di altri disordini in vari istituti della regione – sostengono Durante e Ciccone – solo grazie alla scaltrezza e alla professionalità dei poliziotti di scorta è stato bloccato scongiurando il peggio e ripristinando la sicurezza e l’ordine necessari per garantire il pubblico servizio nella struttura ospedaliera. Purtroppo – aggiungono – nel carcere di Rossano, negli ultimi mesi, continuano ed essere destinati prevalentemente detenuti che, negli istituti di provenienza, pare si siano resi promotori di eventi simili. Si tratta di soggetti di difficile gestione, alcuni dei quali già allontanati dal carcere rossanese, per motivi di ordine e sicurezza e riassegnati, inspiegabilmente, nello stesso, a distanza di pochi mesi. Altro grave problema del carcere rossanese è dato dalla presenza dei tanti detenuti affetti da problemi psichiatrici, molti dei quali considerati abbastanza gravi, nonostante non sia presente un’articolazione territoriale di salute mentale, per la gestione degli stessi». «Per questo – sottolineano i due rappresentanti sindacali – chiediamo al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria di rivedere al più presto la classificazione degli istituti, dividendo gli stessi, nell’ambito della regione, in massima sicurezza, media sicurezza e custodia attenuata, e prevedendo adeguate articolazioni salute mentale, in accordo con le Aziende sanitarie provinciali».

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