Le dichiarazioni del presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma «ci disturbano soprattutto perché fanno parte di una campagna per trarre in inganno il governo italiano» sulla reale situazione del settore aereo: De Palma «sta portando avanti una agenda ‘politica’: cerca di rendersi importante, continuando a fare affermazioni false e a fornire consigli errati». Lo sottolinea all’Adnkronos, Michael O’Leary, ad del gruppo Ryanair, torna a contestare la linea del presidente dell’Enac che in una intervista aveva parlato della fine dei voli low cost anche per l’esistenza di un ‘oligopolio’ sul nostro mercato. Il manager irlandese ricorda come dopo le contestazioni «sul fatto che le compagnie avevano fissato voli per la Sicilia da 1000 euro, mettendosi d’accordo per aumentare i prezzi, lo scorso anno è stato varato un decreto sul ‘caro voli’ che però è stato respinto dalla Commissione Europea». Ma «è tutto falso – ribadisce – così come l’esistenza di algoritmi che fanno lievitare i prezzi o che usando l’iPhone anziché un Android il costo dei biglietti sia maggiore, perché ci sia un oligopolio – spiega – bisogna che ci sia qualcuno in grado di ridurre l’offerta, ma gli ultimi dati di Assaeroporti dimostrano il contrario visto che a febbraio 2024 un aumento del traffico passeggeri negli scali italiani del 14,4% sullo stesso mese e addirittura dell’8,9% sul 2019 pre-covid. Una crescita che peraltro è quasi tutta ‘coperta’ da Ryanair». Insomma, conclude, non solo «non è vero che abbiamo il 51% del mercato italiano, ma non c’è neppure un oligopolio di Ryanair che va a limitare l’offerta. Anzi, noi la potenziamo anche aprendo nuove basi, come le ultime a Trieste e Reggio Calabria». (Mge/Adnkronos)
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